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
Nessuna certezza e tanti punti interrogativi. É ciò che emerge dalle delegazioni che sabato scorso hanno incontrato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Francesca Saccardi, di Rete Universitaria, dice che «abbiamo suggerito alla ministra di avere un’ottica di lungo termine. Permettere ai privati di speculare sulla costruzione di nuovi studentati e sugli affitti degli studenti non è una soluzione vincente». Saccardi critica anche la ministra sulle modalità con cui si è svolto l’appuntamento: «Avremmo preferito un incontro pubblico, che coinvolgesse anche altre realtà che si occupano specificatamente di questo, come il Comune e l’Università. Invece ha voluto effettuare incontri con le singole delegazioni, che non c'è sembrato adeguato a un tema del genere». Sulle aspettative di ciò che avverrà dopo questo incontro, Saccardi sottolinea come «non ci bastano le parole, ma vogliamo che a queste seguano i fatti»
Pensieri simili per Stefano Dilorenzo, di Sinistra Universitaria «Abbiamo chiesto un aumento di alloggi disponibili per gli studenti che avrebbero diritto all’edilizia residenziale pubblica ma non riescono ad accederci, perché non ci sono abbastanza posti letto disponibili. Serve che i posti letto vengano gestiti da Er.go e che i prezzi rimangano stabili nel tempo». Dilorenzo si dice anche preoccupato per la gestione da parte dei privati delle strutture: «Le convenzioni attualmente stipulate durerebbero nove anni, che secondo noi è un tempo troppo breve. La ministra ci ha detto che una quota degli introiti dei privati verrà destinata per assicurare il diritto allo studio a chi non può permettersi un alloggio, anche se non ci ha detto quale sarà questa quota. Ci preoccupa che il tema del diritto allo studio resti nelle mani dei privati. Speriamo che queste convenzioni vengano realmente realizzate e rispettate e che gli immobili restino di proprietà del pubblico e vengano solamente gestiti dai privati, e non che siano loro i proprietari».
All’incontro con la ministra ha deciso invece di non partecipare il collettivo Luna, dalle cui contestazioni in occasione dell’inaugurazione dello studentato Camplus Valverde è scaturito l’incontro della ministra con gli studenti. Il collettivo ha invece organizzato un presidio davanti alla Prefettura, luogo dell’incontro, portando un divano che rappresenta ciò su cui molti studenti sono costretti a vivere, spendendo anche 450 euro al mese.
Nell'immagine il divano portato alla ministra dal collettivo Luna. Foto di Gabriele Mento