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Tram Bologna

«Non ci sono misure di tutela economica sufficienti per i commercianti, servono più risorse». Esordisce così Stefano Cavedagna, presidente del gruppo consiliare Fratelli d’Italia in Comune, in commissione Mobilità sulle misure da adottare per sostenere le attività commerciali coinvolte nel piano di cantierizzazione della Linea rossa del tram. E quelle che sono state previste dalla Giunta, ovvero lo sconto del 50% della tassa sui rifiuti, per Cavedagna non bastano.

 

Della stessa opinione sono i leghisti Giulio Venturi e Matteo Di Benedetto. Sottolineano come la giunta «non abbia ancora quantificato la somma totale messa a disposizione per i ristori alle attività insistenti lungo la tratta del tram»; una condizione definita «inaccettabile a poco di un mese dall’inizio dei lavori» dal Carroccio.

 

Per Luisa Guidone, assessora all’Economia di vicinato e commercio, legalità democratica e lotta alle mafie, la questione ristori è complessa. Innanzitutto, perché «c’è differenza tra attività commerciali». Ci sono grandi strutture completamente diverse rispetto a punti vendita più piccoli, a conduzione familiare, anche rispetto al processo di cantierizzazione che subiranno. Per questo, è fondamentale portare avanti un’opera di «lavoro sartoriale». Tradotto, l’amministrazione deve personalizzare gli interventi a sostegno delle attività commerciali coinvolte dai lavori per la linea tramviaria.

 

Idea sostenuta anche da Marco Piazza, presidente del gruppo consiliare Articolo 1, che ribadisce l’importanza di adottare un approccio che verifichi le necessità di ogni singolo commerciante, «evitando così di dare la stessa cifra a tutti, ma adattando le risorse alle esigenze».

 

Sempre Piazza, insieme al capogruppo Pd Michele Campaniello, cita lo studio dell'istituto toscano Irpet sugli effetti del tram a Firenze. «L'impatto sul commercio nella fase dei cantieri ci sarà - afferma Piazza - ma a Firenze non si è verificata un'ecatombe di attività». Si è assistito a un calo degli esercizi pari al 4%, e questo è un esempio, secondo Campaniello, del fatto che «il tessuto commerciale si può adeguare alle nuove esigenze» connesse alla costruzione del tram, respingendo così i «toni catastrofici del centrodestra».

 

Insieme ai rappresentanti di Cna, Confcommercio, Confartigianato, Loreno Rossi, direttore di Confesercenti, evidenzia poi la sua volontà di collaborare con l’assessora Guidone, con lo scopo di ridurre i disagi per i commercianti. Informazione sull’andamento dei lavori, rispetto delle tempistiche, quantificazione degli sgravi fiscali: queste le richieste delle associazioni all’amministrazione comunale.

 

L’assessora Guidone conclude il suo intervento sottolineando che «l’accesso alle attività commerciali verrà sempre garantito». Su questo punto Giancarlo Sgubbi, dirigente della U.I. Rete tram, Piani e progetti per la mobilità sostenibile, la pensa diversamente: spiega infatti che «ci sono zone delicate, come il tratto centrale di via San Felice, compreso tra via Riva di Reno e via Marconi, dove per consentire uno sviluppo più compatto e organico dei cantieri sarà necessario interrompere la circolazione».

 

Foto di Wikimedia Commons