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«Rispetto al biennio 2020-2022, Bologna è la città che ha riportato i risultati migliori tra le 13 grandi città osservate per quel che riguarda il mercato residenziale dell’acquisto». Queste le parole di Elena Molignoni, responsabile dell’osservatorio immobiliare Nomisma. Rispetto al mercato degli anni precedenti, nel primo trimestre 2023, Bologna si è mantenuta stabile nel mercato della compravendita, che aveva subito un calo del 12,6% negli ultimi tre mesi del 2022 rispetto al 2021, diversamente da Milano che ha subito un calo. Ma il mercato dell’affitto bolognese ha registrato un aumento significativo, seguendo la tendenza delle altre grandi città indagate da Nomisma. Questo aumento generale è dovuto alla forte domanda sul mercato della locazione, in prevalenza stabile ma anche temporanea. La rimobilitazione di turisti, studenti e lavoratori dopo il periodo pandemico ha sicuramente contribuito alla crescita della domanda.
L’analisi dell’Osservatorio ha riguardato soprattutto il mercato immobiliare del Paese, per il quale si prevede «uno scenario nuovamente avverso nel 2023, dopo l’eclatante exploit post pandemico». Queste le parole con cui Luca Dondi dall’Orologio, amministratore delegato Nomisma, ha iniziato il suo intervento. Il bisogno delle famiglie italiane di ricorrere sempre più al credito si scontra con una recente politica selettiva delle banche. La situazione ha quindi condotto – dopo il biennio 2021/2022 – a un calo delle intenzioni di acquisto immobiliare e delle richieste di finanziamento. Secondo Nomisma, il 2023 sarà caratterizzato da un calo a due cifre dei nuovi mutui, -18% annuo. Un calo che, secondo Nomisma, «non dipende solo dagli indicatori di fiducia delle famiglie, in diminuzione rispetto ai massimi di settembre 2021, ma derivante anche dal repentino irrigidimento dei criteri di selezioni della clientela». Prevista anche una flessione delle compravendite del -14,6% su base annua, che riguarderà soprattutto la prima parte dell’anno, per poi diminuire con l’arrivo dell’estate e l’allentamento della stretta monetaria. Nomisma ha anche sottolineato un leggero accorciamento delle tempistiche nell’ultimo anno per finalizzare la vendita di un’abitazione, in media 5,4 mesi. Al primo posto Trieste, che segna il tempo più basso per una trattiva di vendita (tre mesi per un’abitazione usata).
Sul versante locativo emerge una situazione più dinamica, dovuta anche alla rimobilitazione post pandemia. Alla domanda stabile di lungo periodo per gli affitti, si aggiunge quella temporanea, di tutti quei soggetti impossibilitati ad accedere alla proprietà. Diversa la situazione sul versante corporate, dove gli investitori stranieri presentano dei dubbi riguardo la sostenibilità del debito pubblico e le prospettive di crescita economica dell’Italia.
In copertina le case di Bologna dall'alto. Foto Creative commons. Nell'immagine della conferenza stampa, da sinistra Stefano Magnolfi, direttore esecutivo Crif Real estate services, Elena Molignoni, responsabile Osservatorio immobiliare Nomisma, Luca Dondi dall'Orologio, amministratore delegato Nomisma. Foto di Martina Rossi