Istruzione

Igor Taruffi

Cresce l’impegno della Regione Emilia-Romagna per la formazione e l’avviamento al lavoro di studenti e studentesse disabili degli istituti superiori. Ammontano infatti a più di nove milioni di euro le risorse stanziate per il 2023, provenienti dal Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità.

 

Nel dettaglio, alla Città metropolitana di Bologna andranno quasi 1,97 milioni della totalità di fondi stanziati, a cui si aggiungono le risorse statali che la Giunta ha trasferito, nelle scorse settimane, alle Province e alla Città metropolitana. Risorse statali che ora vengono impiegate, ad esempio, nell’organizzazione del trasporto casa-scuola degli studenti disabili e nell’assunzione di personale per la loro assistenza educativa.

 

Un “maxi investimento”, così lo definisce la Giunta, che servirà a costruire percorsi personalizzati a sostegno delle attività scolastiche, azioni di orientamento al lavoro, laboratori didattici esperienziali e opportunità di socializzazione per i giovani. L’obiettivo rimane quello di assicurare la piena inclusione sociale ed educativa e l’inserimento nel mondo del lavoro di studenti e studentesse delle scuole superiori affetti da disabilità certificata ai sensi della legge 104/92.

 

Secondo l’assessore regionale al Welfare Igor Taruffi, i fondi stanziati rappresentano «uno sforzo che vale doppio», in un momento in cui già manca il finanziamento sanitario alle Regioni da parte del Governo. Una scarsità di risorse «che si ripercuote negli ambienti socioassistenziali ed educativi», spiega l’assessore.

 

È intervenuto alla conferenza anche Alberto Bellelli, sindaco di Carpi e delegato politico al Welfare di Anci Emilia-Romagna, che ha sottolineato come si tratti di «una dotazione di risorse fondamentale per arricchire e potenziare le azioni messe in campo dagli enti locali a sostegno dei giovani con problemi di disabilità».

 

Risorse che, secondo Luisa Mazzeo, presidente di Fiadda Bologna, associazione per i diritti delle Persone sorde e Famiglie, potrebbero essere investite in «strumenti tecnologici, come la sottotitolazione delle lezioni all’università o la presenza di riconoscitori vocali in aula», in modo da superare il gap comunicativo tra udenti e non udenti. In ambito lavorativo, invece, Mazzeo evidenzia l’importanza di «una maggiora formazione delle aziende sugli accorgimenti ragionevoli e sulle tecnologie da adottare per superare le barriere della comunicazione».

 

 

In foto: Igor Taruffi, Assessore regionale al Welfare. Crediti fografici: Bianca Bettio