terrorismo

foto Ansa

Roberto Savi, uno dei capi della banda della Uno Bianca, un anno fa ha rilasciato delle dichiarazioni in cui ammetteva la propria responsabilità riguardo piccoli attentati, eseguiti negli anni ’70 a Rimini. Secondo quanto riferisce l’Ansa, queste dichiarazioni spontanee sarebbero state fatte in videoconferenza dal carcere di Milano di Bollate ai pm della Procura di Bologna. Secondo quanto dichiarato da Savi, da solo avrebbe piazzato dei piccoli ordigni a Rimini senza che ci siano state vittime, nell’ambito dell’attivismo di estrema destra.

Savi è un ex poliziotto che faceva parte della famosa Banda, composta per cinque sesti da poliziotti. Il gruppo uccise 24 persone tra Bologna, Emilia-Romagna e le Marche e ne ferì oltre cento. Arrestato nel 1994 e successivamente condannato all’ergastolo, da tempo lotta per ottenere dei benefici di pena. Infatti, nel 2005 chiese la grazia, ma poi fu costretto a ritirarla per le polemiche che furono generate. Nei mesi scorsi ha chiesto la libertà condizionale, ma gli è stata respinta dal tribunale di Sorveglianza di Milano. I giudici non avrebbero ritenuto completato il percorso di reinserimento e di riconciliazione con le vittime.

 

 

Foto Ansa