Lavoro
La Fiom ha comunicato che si sono risolte le vertenze dell’Oam a Pianoro e, dopo cinque mesi, quella della Sm di Castello d’Argile. Queste non sono però le uniche vertenze che la Fiom sta attualmente seguendo.
Per saperne di più, InCronaca ha intervistato Simone Selmi, segretario generale di Bologna della Fiom-Cgil.
Quali sono le vertenze principali in atto a Bologna nel settore metalmeccanico?
«Abbiamo in corso vertenze con Lamborghini, Gd e Ducati Motors».
A che punto siete in queste vertenze?
«Sono aperte da circa un mese, un mese e mezzo. Nel merito delle questioni salariali non ci siamo ancora entrati, ci entreremo nelle prossime settimane».
Quanti sono i lavoratori coinvolti in queste vertenze?
«In tutto all’incirca sei mila lavoratori».
Che cosa chiedete alle aziende?
«Chiediamo un adeguamento dei salari all’inflazione. Il contratto nazionale adegua il salario base rispetto al caro vita dell’anno precedente. Vogliamo che ciò venga fatto anche per la parte di stipendio frutto delle contrattazioni delle Rsu con le singole aziende».
Qual è la risposta delle aziende alle vostre richieste? Sono disponibili o fanno resistenza, ignorando le vostre richieste?
«Le aziende ovviamente non fanno i salti di gioia, però obiettivamente il tema del potere d’acquisto è importante, e non si risolve solamente con l’adeguamento salariale del contratto nazionale. Inoltre, c’è anche il tema della redistribuzione del reddito che è complicato, perché tutte le grandi aziende bolognesi hanno dovuto fare sacrifici, per i costi aumentati dei processi produttivi e ora devono dare una risposta maggiore al recupero del potere d’acquisto da parte dei loro lavoratori, per il quale è necessario sia l’adeguamento del contratto nazionale, che quello all’interno delle singole aziende».
Foto di Alessia Sironi