cura

Manifesto "Giornata dei risvegli"

“Condivisione”: questa la parola cardine che emerge con forza dalla presentazione del progetto “Bologna è cura. Manifesto partecipativo per la giornata dei risvegli”, iniziativa che coinvolge l’associazione Amici di Luca, onlus da più di vent’anni attiva a Bologna nelle fasi di accompagnamento e recupero dei pazienti usciti da periodi di coma, assieme a Ausl Bologna, Comune e regione Emilia-Romagna.

Il progetto si snoda in varie fasi che si terranno tra febbraio e ottobre e culmineranno nella presentazione del documento finale nel corso della “Giornata dei risvegli”, prevista per il 7 ottobre.

Grazie al finanziamento della Regione (legge 15/2018), come hanno spiegato gli organizzatori, si potrà cominciare a costruire quella pratica di cura alla quale tutta la collettività è chiamata a partecipare. È appunto la condivisione la chiave per riattivare le potenzialità di coloro ai quali lo stato vegetativo ha portato via la passata quotidianità. Per fare ciò, «tutta la città deve risvegliarsi» afferma Maria Vaccari, presidente dell’Onlus, ricordando il fondamentale insegnamento di Andrea Canevaro, pedagogista e professore dell’università di Bologna scomparso lo scorso maggio. Il docente, infatti, è tra i principali esponenti della “pedagogia speciale”, branca pedagogica che riconosce un valore fondamentale nel percorso riabilitativo alle attività di gruppo, quale spinta alla riattivazione del paziente al fine di risvegliare in lui le potenzialità sopitesi a causa della malattia e del contesto di dolore e depressione a cui spesso questo stato clinico conduce. La presidente di “Amici di Luca” ricorda come lo stesso nome “Casa dei risvegli”, l’unità ospedaliera che cura la fase clinica dei soggetti coinvolti nel progetti dell’associazione, sia stato indicato proprio da Canevaro, il quale suggerì di usare il termine “risvegli” al plurale (al posto dell’iniziale idea “Casa del risveglio”) per sottolineare come sia tutta la società a doversi risvegliare, perché solo una comunità coinvolta, che compartecipa attivamente può stimolare nuovamente la voglia di vivere in coloro che hanno vissuto esperienze cliniche pesanti.

Per questo la prima fase del progetto prevede la definizione di una “rete per la cura” che metta in comunicazione enti pubblici e terzo settore privato. La connessione tra familiari, terapeuti, personale sanitario e organizzazioni socio-culturali fonderà le attività e le iniziative rivolte a giovani e cittadinanza, come ad esempio un ciclo di sei incontri rivolto agli studenti delle superiori in cui, attraverso un percorso teatrale, si affronterà il tema della malattia e del coma.

Già questa sera è prevista alle 20.30 la proiezione al cinema Lumière, sala Mastroianni (Piazzetta Pasolini 2/b, Bologna) della pellicola di Francesco Patierno “Svegliami a mezzanotte”, che racconta la rinascita, innanzitutto interiore, di una giovane madre salvatasi da un tentativo di suicidio.

Infine la speranza degli organizzatori va oltre la redazione del manifesto quale modello per individuare nuove pratiche di cura collettive e in grado di coinvolgere scuole, cinema e teatri; l’auspicio è che questo divenga un prototipo nazionale ed europeo. Sarebbe già stata avviata, in tal senso, la richiesta da parte del deputato emiliano del Partito Democratico Andrea De Maria di una audizione parlamentare allo scopo di elevare la suddetta “Giornata dei Risvegli”, celebrata il 7 ottobre a Bologna per opera dei volontari della “Casa dei risvegli”, a festa nazionale. Ciò con l’obiettivo di sensibilizzare maggiormente le comunità della Penisola sull’importanza di costruire e mantenere reti sociali collaborative che coinvolgano e ridiano un senso di utilità e partecipazione sociale a coloro che intraprendono un percorso riabilitativo post-coma.

«Il progetto odierno va in questa direzione: creare una società più empatica; una comunità dove la partecipazione sviluppi consapevolezza sull’importanza sociale di rafforzare il welfare cittadino in modo inclusivo», ha concluso Paolo Calvano, assessore al Bilancio della Regione.

 

Nell'immagine, da sinistra a destra: Paolo Bordon, Fulvio De Nigris, Cristina Ceretti, Matteo Lepore, Elena Malaguti, Maria Vaccari, Alessandro Bergonzoni e Paolo Calvano. Foto: Tommaso Corleoni