Festival

Mengoni e il Kingdom choir

Il riepilogo di ospiti e conduttori 

 

Il Festival di Sanremo è arrivato alla quarta serata: siamo in piena semifinale. Questa serata mantiene Mengoni e Ultimo nelle prime due posizioni, mentre a sorpresa Mr. Rain crolla di qualche posizione ed è sostituito da Lazza.  In questo quarto appuntamento, artisti e artiste si sono esibiti in duetti e cover, accompagnati da grandi ospiti da Noemi a Eros Ramazzotti, passando per Elisa e Carla Bruni.

Per questa semifinale, Amadeus chiama sul palco Chiara Francini, attrice e conduttrice televisiva ultimamente comparsa sugli schermi in qualità di giudice nello show RuPaul’s Drag Race Italia, per l’occasione co-conduttrice insieme all’ormai immancabile Gianni Morandi. Francini è molto disinvolta, anche se alcune delle gag proposte risultano un po’ stantie e il suo monologo relegato all’una e quaranta di notte perde gran parte del suo impatto a causa dell’orario. Il monologo parla del frastornamento che prova quando una sua amica le dice di essere incinta e descrive il mix di curiosità e angoscia che si scatena dentro di lei: «Io da qualche parte sento di essere una donna di merda - racconta Francini - perché non so cucinare, perché non mi sono mai sposata e perché non ho avuto figli».

Tra gli ospiti Peppino Dicapri, che si esibisce dal vivo con Champagne al pianoforte, e Carolina Crescentini insieme al cast della serie Rai Mare fuori. Presentando la terza stagione, l’attrice dedica un pensiero alla funzione riabilitativa del carcere, riprendendo il monologo di Francesca Fagnani della seconda serata. Andrea Delogu pubblicizza il PrimaFestival con Jody Cecchetto e festeggia il milione di followers che ha raggiunto il profilo di Amadeus, creato da Chiara Ferragni in diretta; poco dopo, anche gli Autogol salgono sul palco dell’Ariston per pubblicizzare il PrimaFestival. 

Sul Suzuki stage torna a Sanremo La rappresentante di lista, con un’esibizione esplosiva che li riconferma fuoriclasse del panorama musicale. Il duo siciliano delizia il pubblico fuori dal teatro con la sua hit estiva Diva, pura energia, ritmo e musica pop, e con l’ormai iconica Ciao Ciao. Alla consolle di Costa Crociere ci sono invece Takagi & Ketra. Da Roma - Bangkok a Apportation, scatenano gli ospiti del pool party con un medley di successi che il duo ha sfornato negli anni. 

 

 

Le pagelle dei duetti

 

Ariete e Sangiovanni: 5

Il duo si esibisce in Centro di gravità permanente, ma l’energia della canzone è smorzata da un’esibizione che non riesce a coinvolgere fino in fondo il pubblico e da numerose imprecisioni vocali.

 

Will e Michele Zarrillo: 7-

Propongono una cover di Cinque giorni, godibile e rispettosa dell’originale – forse un po’ troppo, ma armonizzano bene e Will è visibilmente emozionato. 

 

Elodie e BigMama: 9

Elodie calca da regina la scalinata dell’Ariston , con lo sguardo nascosto dagli occhiali da sole neri e una posa da “ragazza tosta”. Si toglie la pelliccia con un gesto da diva e comincia a cantare American woman. BigMama contribuisce a rendere la canzone travolgente: le voci delle due cantanti sono graffianti e semplicemente perfette insieme.

 

Olly e Lorella Cuccarini: 4? 7,5?

Olly propone una versione remixata di La notte vola, mentre Lorella Cuccarini, quasi congelata nel tempo, balla intorno a lui in un abito glitterato. L’esibizione è una delle più divisive della serata per la redazione: c’è chi la trova divertente e piacevole, e chi la boccia al punto da non riuscire a scendere a compromessi sul voto.

 

Ultimo ed Eros Ramazzotti: 7+

Il duo si esibisce in un medley di Ramazzotti, che, a sorpresa, non ricorda le parole di una delle sue canzoni e costringe Ultimo ad andare in suo soccorso. Rispetto alle esibizioni tipicamente proposte da Ultimo, il medley è allegro, sulle note della musica pop.

 

Lazza, Emma e Laura Marzadori: 8

La fine è una cover sentita e risentita, ma a dare il tocco di classe è l’accompagnamento di Laura Marzadori, bolognese e primo violino del Teatro alla Scala. Emma, mora e con i capelli lunghi (un bel cambiamento rispetto all’ultima volta in cui si è esibita all’Ariston!), conferma tutta la sua potenza vocale, e armonizza perfettamente con Lazza. 

 

Tananai, Don Joe e Biagio Antonacci: 8,5

Sulle note di Vorrei fare come Biagio Antonacci, il trio si esibisce con ritmo ed energia. Tananai (che l’anno scorso aveva omaggiato Raffaella Carrà) si riconferma capacissimo di prendere un brano altrui e farlo proprio, stavolta aiutato dal talento di un dj. Il look è un richiamo agli anni Settanta, reso moderno da un tocco di brillantini.

 

Shari e Salmo: 8

Shari propone Diavolo in me, aiutata dal rapper Salmo. È un’ottima giocata energica e divertente, che contrasta con la canzone lenta ed emotiva portata nella gara principale. All’arrivo di Salmo sul palco, il brano esplode con il suo ritmo rockeggiante, in grado di trascinare il pubblico. L’impressione, però, è che Salmo rubi la scena alla concorrente.

 

Gianluca Grignani e Arisa: 6,5

Entusiasmo per la direzione di Beppe Vessicchio, insieme a Enrico Melozzi. Grignani e Arisa hanno scelto un look total leather nero, che non dona particolarmente a nessuno dei due – ma curioso è che l’abito di Arisa fosse lo stesso indossato dalla violinista Laura Marzadori poche esibizioni prima. La voce della cantante, ad ogni modo, è forte e limpida, una spanna sopra quella di Grignani: è grazie a lei che Destinazione paradiso riesce a emozionare come la versione originale, mentre Grignani sembra quasi sbiadire sullo sfondo. 

 

Leo Gassman, Edoardo Bennato e il Quartetto Flegreo: 7-

Non può non suscitare un pizzico di nostalgia L’isola che non c’è, che è lo stesso Bennato a cominciare a cantare, seguito da Leo Gassman. Bello il tocco di classe dei violini del Quartetto Flegreo, che contribuiscono a proporre un medley nel complesso piacevole da ascoltare. Gassman, tuttavia, ne sembra quasi fagocitato, surclassato da Bennato che (inutile dirlo) è nel suo elemento.

 

Articolo 31 e Fedez: 8+

Gli Articolo portano sul palco l’energia che tutti aspettavano con un loro medley, che infimma inevitabilmente il pubblico. Fedez è elegantissimo, il duo indossa felpe con brillantini e la scritta “Articolo 31” sulla schiena. Farà discutere il Giorgia, legalizzala cantata da tutti e tre durante Ohi Maria (l'episoio è avvenuto intorno alle 23.10: che l'ora X sia ancora in vigore?)

 

Giorgia ed Elisa: 9-

Le aspettative per le due artiste, che si esibiscono in un medley di Luce e Di sole e d’azzurro, erano alle stelle. Le due cantanti sono splendide, Giorgia con uno spezzato blu ed Elisa con un lungo abito nero, illuminato da una torque d’argento piena di brillanti. Il medley è confezionato per conquistare il pubblico (e magari strappare qualche lacrima), ma le loro voci sono eteree, armonizzate alla perfezione. Finalmente Giorgia sembra ritrovare tutta la sua potenza e bravura, dopo la delusione delle precedenti esibizioni. 

 

Colapesce Dimartino e Carla Bruni: 7+

In un omaggio ad Azzurro di Celentano, Carla Bruni calca il palco con splendida leggiadria. Forse non è la scelta migliore per questo brano, ma l’esibizione risulta comunque piacevole, anche grazie al duo siciliano. Nel complesso, però, sembra quasi di assistere a una canzone dello Zecchino d’Oro.

 

I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi: 5+

Il medley appare piatto e poco entusiasmante, nonostante la presenza dell’ospite. Solo Anima mia sembra risollevare gli animi, più per la fortuna della canzone che per l’esibizione in sé. Un bonus per l'acuto finale, decisamente non alla portata di qualunque ugola.

 

Marco Mengoni con il Kingdom Choir: 9+

Mengoni intona in falsetto perfetto le prime parole di Let it be, accompagnato dal Kingdom Choir di Londra. Con un brano come questo si vince facile, ma bisogna essere anche all’altezza di un classico del genere: l’artista regge la prova e si guadagna una standing ovation. Il bianco degli abiti del coro è impreziosito dall’argento glitterato di Mengoni, che con questa canzone vuole davvero brillare. 

 

giaNMARIA con Manuel Agnelli: 9

Ottima scelta di duetto e canzone, che evidenzia le potenzialità di gIANMARIA, finora rimaste inespresse nella gara principale (anche se la presenza di Agnelli contribuisce a dare all'artista la giusta sicurezza). 

 

Mr. Rain con Fasma: 7,5.

Un arrangiamento elettronico dei Lunapop che, anche se non del tutto riuscito, è lodevole per il concreto tentativo di offrire uno sguardo fresco e personale su un brano ormai classico nella musica italiana come Qualcosa di grande. Fasma non dà il cento per cento e lascia la riuscita del brano un po’ sospesa, ma comunque intrigante

 

Madame e Izi: 5

Nella musica niente è sacro, ma De André con l’autotune è un’impresa che, forse, avrebbe dovuto essere affrontata con un supporto vocalmente più solido di un altro artista che usa a sua volta l’autotune. 

 

Coma_cose e Baustelle: 6-

I Coma_cose invertono le tonalità e Sarà perché ti amo, da minore, diventa maggiore. Anche se Bianconi fa gran parte del lavoro ad armonizzare la parte maschile del quartetto, i Baustelle avrebbero potuto benissimo non esserci – l’effetto “Ricchi e poveri 2.0” sarebbe riuscito ugualmente. 

 

Rosa Chemical e Rosa Villain: 7+

L'arrangiamento scelto per America di Gianna Nannini è travolgente e l’esibizione nel complesso divertente, ma il duetto non funziona fino in fondo. Rosa Chemical continua a sfoggiare look originali, e immancabili sono ormai gli stivaloni neri con zeppa, gettonatissimi in questa edizione del festival.

 

Modà e Le Vibrazioni: 4

Tutti urlano e c’è qualche assolo di chitarra. Nel complesso, non si capisce bene il senso.

 

Levante e Renzo Rubino: 8

L’esibizione è emozionante e ben riuscita, anche se leggermente sopra le righe nello sfoggio vocale. Levante dà il cento per cento, ed è visibile l’emozione sul suo volto nel cantare ogni parola del testo. 

 

Anna Oxa e Iljjard Saba: 7-

Oxa canta accompagnata dal musicista Saba, presentando una cover della sua Un’emozione da poco ancora capace di colpire e (appunto) emozionare. Curiosa, però, la scelta di una propria canzone in questa serata cover, senza neppure una seconda voce a rinnovare il pezzo: forse Oxa ha voluto andare sul sicuro e giocare in casa.

 

Sethu e Bnkr44: 6

Il rapper Willie Peyote ha twittato che la friendzone è cantare i Baustelle quando i Baustelle duettano con qualcun altro, e forse non ha tutti i torti. Apprezzabile il tentativo di dare una svolta punk a Charlie fa surf, ma il risultato è troppo piatto per andare a segno.

 

LDA e Alex Britti: 7-

Di fianco ad Alex Britti, inizialmente, LDA sembra un po’ troppo acerbo sulle note di Oggi sono io. Nella seconda metà l’inciso lo aiuta a prendere un po’ di coraggio e la performance raggiunge il tono medio di una cover non stellare, ma godevole. 

 

Mara Sattei e Noemi: 8-

Mara Sattei si lancia con l’autotune in L’amour tojours di Gigi D’Agostino, indossando un semplice top nero con le frange blu e un pantalone a sigaretta, presto accompagnata da Noemi, che con la sua chioma infuocata ben contrasta con il nero glitterato dell’abito. La performance è interessante, perché porta sul palco un brano con una partitura semplice generalmente destinato alla discoteca. Il risultato, però, è ben congegnato e le voci sono magnificamente intonate, anche se forse le due cantanti avrebbero potuto scegliere un testo che valorizzasse di più le loro doti vocali.

 

Paola e Chiara e Merk & Kremont: 7+

Paola e Chiara si esibiscono con le magliette “Paola e Chiara per sempre” e un medley remixato dei loro successi (a un certo punto si può sentire anche un omaggio agli Abba): sembra di essere stati catapultati indietro negli anni Novanta, anche grazie al sapiente gioco in consolle dei dj Merk e Kremont. Muovendosi sinuose sul palco, le cantanti passano tra le loro canzoni, da Festival a Vamos a bailar, senza soluzione di continuità: peccato che nel complesso sembri manchi un fattore armonizzante tra voce e musica.

 

Colla zio e Ditonellapiaga: 8+

Sono i giovani a chiudere questa sfilza di cover e duetti. Sul palco torna, dopo un anno, Ditonellapiaga, intonando le prime note di Salirò: la sua bella voce colloca immediatamente la performance su un alto livello. Presto si aggiungono i Colla Zio, che confermano un’esibizione energica e accattivante. La semplice coreografia contribuisce ad aggiungere ulteriore movimento a una performance già briosa di suo.

 

 

 

Fonte: Ansa