Sindacato

“Licenziano i lavoratori che scioperano”. Questa le dure accuse mosse dai rappresentanti Cobas che questa mattina hanno protestato davanti a Fico dove si teneva il 25esimo congresso Legacoop Bologna. Al presidio dei sindacalisti Adl Cobas partecipavano anche lavori non sindacalizzati.

Le rimostranze dei lavoratori della grande distribuzione seguono quelle dei mesi scorsi e si riferiscono a quelle che definiscono «ritorsioni». Agli scioperi che il sindacato ha organizzato, insieme con altre sigle sono seguiti 31 licenziamenti tra il magazzino Kamila di Parma e l’ultimo nella giornata di ieri al magazzino Coop di Cesena. Gli scioperi — riferisce Stefano Re rappresentante sindacale della Adl Cobas Emilia-Romagna — nonostante siano un diritto costituzionalmente riconosciuto vengono trasformati in uno strumento di ritorsione. Fin da subito abbiamo condannato le condizioni di irregolarità, caporalato e grande sfruttamento che abbiamo incontrato nel magazzino di Parma. Da lì ci siamo sindacalizzati rapidamente. Agitazioni e scioperi che sono continuati negli ultimi mesi contro le cooperative appaltanti. Il licenziamento, quindi «colpisce semplicemente per aver aderito e promosso questi scioperi».

Allo sciopero è seguita prima la sospensione e poi sono stati tutti licenziati dalla cooperativa. Invece il licenziamento nel magazzino di Cesena, motivato da quelli che il Cobas ritiene «motivi pretestuosi e inventati» è seguito al primo nel periodo natalizio, che coinvolse un lavoratore di un’altra sigla. La protesta nasce da una rivendicazione chiara del sindacato, riferisce il sindacalista della Adl Cobas: «Coop Alleanza 3.0 insiste delegando le responsabilità alle altre cooperative in appalto che si occupano dei magazzini. Ma le merci che vengono distribuite sono di loro produzione. Coop Alleanza 3.0 ha una responsabilità diretta e noi chiediamo risponda di questi licenziamenti». La richiesta è che siano rispettate la dignità e la “democrazia sindacale”. Una vertenza, quella del magazzino di Parma che va avanti da mesi, a cui oggi le sigle sindacali presenti fuori dal congresso Legacoop chiedevano una risposta dai vertici di Coop Alleanza. A cui, da committente, viene richiesto di intervenire ritirando i licenziamenti. Lavoratori e attivisti attendevano anche di avere un confronto con il presidente della regione Stefano Bonaccini, che però è uscito senza dare nell’occhio. Al termine della protesta sarebbe poi stato stabilito un tavolo di confronto tra Coop Alleanza 3.0 e i lavoratori per il 10 febbraio.

 

 

 

Foto Ansa