Cooperazione

Legacoop

Bologna è una città smart, non solo da un punto di vista economico, ma anche e soprattutto da un punto di vista sociale. Lo sottolinea il presidente di Rete Urbana delle Rappresentanze (Rur), Giuseppe Roma, nell’ambito della ricerca “Bologna tech, smart e green. Una città in movimento: strategia, problemi, prospettive” commissionata da Legacoop.

La conferenza stampa del congresso di Legacoop Bologna, che si terrà l’8 febbraio al centro congressi Fico-Eataly World, si apre con la presentazione dei dati della ricerca, commissionata proprio per fotografare al meglio le nuove sfide che la lega di cooperative dovrà affrontare. Rita Ghedini, già presidente di Legacoop Bologna, si avvia verso una riconferma del proprio ruolo che avverrà durante il Congresso. Nel commentare il suo mandato Ghedini sottolinea come le problematiche legate alle contingenze temporali quali Covid e guerra in Ucraina abbiano rappresentato due sfide non di poco conto, ma rileva anche come la cooperazione e lo spirito solidaristico che caratterizza Legacoop la rendano resiliente e capace di rispondere in modo attivo alle sfide.

Anche lo stesso Giuseppe Roma, nel presentare i dati, disegna un parallelismo tra Milano e Bologna, due città che trainano il settore del Tech e che registrano i più elevati tassi di accesso a Internet. Sotto le torri la vocazione solidaristica spicca però in modo più convinto, creando una rete di mutualismo che si conferma la vera forza della città.

Il report stilato da RUR riporta un trend positivo: il rapporto Rur sottolinea anche alcuni aspetti problematici che caratterizzano la città, tra cui spicca la crisi generazionale che caratterizza l’intero paese: l’età media dei residenti a Bologna è pari a 46,9 anni, superiore a quelli della media italiana pari a 46,2. Da tale punto di vista occorre attivare servizi di welfare in grado di far fronte alle sfide demografiche, concentrandosi sui servizi di sanità e assistenza, fondamentali per far fronte alla costante diminuzione del tasso di natalità — passata da 7,4 nati per 1.000 residenti nel 2018 a 6,9 nati — e all’invecchiamento della popolazione. 

Si registra anche una pressante stagnazione dei redditi: a Bologna il reddito disponibile delle famiglie è rimasto immutato durante l’ultimo triennio, a differenza invece di Milano che registra un aumento, seppur minimo. Ghedini sottolinea anche la problematicità legata alla formazione, riportando un deficit di profili tecnici che conduce direttamente a una difficoltà nel reperimento di lavoratori per le aziende della città metropolitana di Bologna.

Infine, riemerge con corroborante problematicità la questione abitativa: i dati confermano un aumento del 28,9% dei canoni di affitto medi in centro che, letti in concerto con la stagnazione di reddito, dimostrano la necessità di interventi politici e strutturali.

 

 

Nella foto, Rita Ghedini. Foto di Nikol Ceola