Sicurezza

Parco Lunetta Gamberini

Sta creando un clima di malcontento il provvedimento approvato dalla Giunta comunale che, a partire da oggi, porterà a una riduzione dell’orario e dell’intensità di luce dei sistemi di illuminazione nelle ore serali e notturne. L’accensione dei lampioni dieci minuti dopo e lo spegnimento tre minuti prima, insieme a un considerevole calo di intensità della luce emessa nelle strade e nei parchi, non convince i bolognesi né sulla necessità di questo cambiamento né sui benefici previsti da Giunta e maggioranza del Consiglio comunale. A preoccupare maggiormente i residenti è soprattutto il problema della sicurezza.

Siamo andati in due zone verdi di Bologna per capire cosa ne pensa la gente.

 

MONTAGNOLA

 

Tra le persone incontrate stamattina al parco della Montagnola, a far presente il rischio di maggiore insicurezza è stata Barbara, 49 anni, residente a Bologna. Ciò che più la impensierisce è «il fatto che gli episodi di microcriminalità siano sempre più frequenti e purtroppo ci sono delle zone in cui non si può girare di notte. L’errore principale consiste in una sottovalutazione del problema, che secondo me le amministrazioni precedenti consideravano di più». Inoltre, prosegue Barbara, «si corre il rischio, anche senza volerlo, di mandare un messaggio sbagliato a chi delinque: "continuate pure a fare quello che fate, nascondetevi nei cespugli, tanto noi spegniamo le luci e non vi vediamo"».

Opinioni simili sono state espresse anche dal signor Antonio Paolo, 82 anni e residente a Bologna da tutta la vita: «Trovo sbagliata come idea quella di ridurre la luminosità nelle aree verdi o comunque in zone dove la gente è più facilmente esposta a pericoli e aggressioni. Una maggiore illuminazione di un quartiere renderebbe più tutelati gli abitanti dalle varie forme di delinquenza».

Di parere diverso è invece il signor Giancarlo, 59 anni, il quale ha considerato più aspetti: «Anche se purtroppo alla gente non importa nulla o poco, a me stanno molto a cuore il problema dell’ambiente e il rincaro energetico. Condivido l’interesse per questi temi. Mi auguro però che il piano sia stato studiato bene: ci sono zone qui a Bologna, come molte aree industriali o in disuso, che sono troppo illuminate e altre che invece sono troppo buie. Per quanto riguarda la sicurezza, sinceramente non credo che più o meno luce risolva il problema: Piazza Verdi è molto illuminata, eppure gli episodi di spaccio ci sono da sempre».  

 

LUNETTA GAMBERINI

 

Quasi unanimi, i pareri degli intervistati alla Lunetta Gamberini: l’intensità e la durata dell’illuminazione pubblica andrebbero aumentati, anziché ridotti. 

 

Maria Balduzzi, 65enne bolognese che abita in via degli Orti, riferisce: «Preferisco non uscire con il buio, proprio per evitare brutte sorprese».

Dello stesso avviso Anna Licata, casalinga a passeggio con il suo bambino: «Qui c'è sempre stata poca luce. Da stasera sarà ancora più pericoloso attraversare il parco».

Sara Nicoletti, pensionata ottantenne, auspica che almeno il sottopassaggio di via Guazzaloca venga illuminato, poi propone una soluzione innovativa: «Se si vuole risparmiare perché non investire sull’illuminazione a energia solare?».

Anche un’insegnante della scuola primaria Don Lorenzo Milani si unisce al disaccordo: «Qui due settimane fa c’è stato un tentato stupro. Statisticamente si tratta di un episodio isolato, però qualche lampione in più non farebbe male. Il provvedimento non ha senso».

Una soluzione un po' più drastica la propone, infine, Giuseppe Montanari, 40enne, elettricista: «Se hanno intenzione di ridurre l’illuminazione, dovrebbero garantire la sicurezza con un presidio fisso delle forze dell’ordine, specialmente nelle aree verdi delle zone periferiche».

 

* foto di Lavinia Sdoga