lavoro

"Portatori di una segheria" di Fernando Moleres - foto di Edoardo Cassanelli
“Tutto cambia cambia tutto”. È il sottotitolo della mostra “Al Lavoro” del DumBo, da domani aperta al pubblico, fino al 18 maggio. Un sottotitolo rivelatorio, che fa comprendere come davvero il mondo del lavoro sia in costante mutamento, spesso inciampando e cadendo in buche dalle quali è difficile venire fuori come il precariato, le morti sul lavoro, lo sfruttamento minorile, il sessismo e altro ancora.
Attraverso immagini dal forte impatto, lo spettatore finirà immerso in questo universo del disagio sociale e lavorativo non in punta di piedi, bensì con prepotenza, con un impatto decisivo sulle coscienze, poiché solo in questo modo può nascere una riflessione decisa e una comprensione della voglia di riscatto di chi lavora senza dignità.
Ecco in anteprima alcuni scatti dell’esposizione.
Portoscuso (SU), 1999. "Pesca del tonno nelle acque al largo della Sardegna". Opera di Francesco Cito.
Mantovano, 1978. "Lavoro a domicilio". Opera di Uliano Lucas.
Palermo, anni 70. Fotografie di Alberto Roveri.
Palermo, 1986. "Operai di un cantiere navale". Fotografia di Dino Fracchia.
Roma, 2009. "Manifestazione sindacale dei precari della scuola". Foto di Fabio Fiorani.
Milano, 1998. "Scritta su una facciata della fabbrica metalmeccanica Riva Calzoni". Opera di Lucio Cavicchioni.
Bologna, operaie della Perla ("Sorelle d'Italia"). Fotografie di Matilde Piazzi e Nadia Del Frate.