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Foto di Sofia Pellicciotti
Un Primo Maggio per la salute e la sicurezza sul lavoro, che porterà sul palco di piazza Maggiore le testimonianze di Monica Michielin, mamma di Mattia Battistetti — 23 anni, operaio in subappalto, morto nel 2021 in un cantiere edile — e di Paola Pawlikowicz, compagna di Lorenzo Cubello — 37 anni, morto nell’esplosione dello scorso 23 ottobre alla Toyota. «Abbiamo scelto le testimonianze perché oltre ai numeri dei morti e degli infortuni sul lavoro, ci sono le macerie sociali, le lacerazioni personali familiari che non si rimarginano», spiega il segretario della Cgil Michele Bulgarelli, durante la conferenza stampa per la festa dei lavoratori.
«Se li confrontiamo con gli altri paesi, — continua Bulgarelli — i numeri sono impietosi. In Italia nel 2024 sono 1055 i morti sul lavoro». Citando il discorso di insediamento del 2022 della presidente Giorgia Meloni, aggiunge: «Il motto del nostro governo è “Non disturbare chi vuole fare”. Non disturbare significa accettare le morti calcolate, un rischio calcolato del nostro sistema produttivo». A distanza di tre anni, l’Italia che festeggia il Primo Maggio è un paese di precari, di appalti, con una produzione industriale in continuo calo, e la crisi climatica alle porte. «È la certificazione — conclude — del fallimento delle politiche economiche del governo».
«Dobbiamo continuare ad essere scomodi. — aggiunge Marcello Borghetti, segretario generale Uil Emilia Romagna — In Italia c’è un sistema produttivo malato, che si fonda sull’abbattimento dei diritti e non riesce ad affrontare una sfida climatica coniugandola con la transizione sociale. Serve introdurre il reato di omicidio sul lavoro, non si può andare avanti con mille morti all’anno».
Enrico Bassani della Cisl insiste sull’educazione, sulla necessità di creare percorsi culturali nelle scuole, a tutti i livelli, «per aprire un dialogo, per far sì che i lavoratori interroghino il territorio».
Quella di giovedì sarà una giornata ricca di interventi: dopo i saluti iniziali del sindaco Matteo Lepore, i tre rappresentanti dei sindacati saliranno sul palco ad accompagnare le testimonianze di Michielin e Pawlikowicz, in una riflessione sull’Italia del lavoro. Assente invece l’arcivescovo Matteo Maria Zuppi, di solito una presenza costante, impegnato a Roma con il Conclave. Nel pomeriggio, Samuel dei Subsonica e tanti altri artisti si esibiranno davanti al Nettuno, fino alla mezzanotte.
«Don Ciotti il 25 aprile ci ha ricordato che la risposta migliore per la stanchezza della democrazia è riempire le piazze», ricorda infine Bulgarelli, perché il Primo Maggio è anche una festa internazionale. «In un’Europa che corre al riarmo, l’unità del mondo dei lavoratori è un’alternativa alla logica della guerra crescente».