Referendum

Pombeni

Paolo Pombeni, politologo italiano, alla sua destra Angelo Panebianco (foto Ansa)

 

«Difficile fare previsioni sull’affluenza alle urne», esordisce Paolo Pombeni, politologo di lungo corso che ha dato a Incronac@ la sua lettura dello scenario attuale. Con l’avvicinarsi del referendum, infatti, si è riacceso il dibattito su partecipazione civica e rilevanza politica dei quesiti. La valutazione di Pombeni è netta. Prevede una partecipazione bassa, forse persino inferiore a quella del referendum del 2022 sul funzionamento del sistema giudiziario italiano. Tuttavia non è solo una questione di numeri. Il vero punto critico, secondo Pombeni, risiede nel contenuto dei quesiti.

Tra tutti spicca per importanza il tema della cittadinanza. «È il quesito chiave. L’esito sarà indicativo per capire se la situazione evolverà in positivo o se, al contrario, peggiorerà», sottolinea. Ciò va oltre la dimensione del referendum stesso e investe il futuro dell’identità italiana.

Ben diverso il giudizio sugli altri quattro quesiti, in particolare quelli legati al lavoro e agli appalti. Qui Pombeni è scettico e li definisce «discutibili». Soprattutto la questione degli appalti gli appare troppo articolata per essere ridotta a un semplice sì o no. Gli altri tre quesiti, invece, li definisce come semplici simboli, o meglio «bandierine» più che proposte concrete, poco incisive e con scarso potenziale.

Infine, fa chiarezza anche sul ruolo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al centro delle polemiche per le sue dichiarazioni sull’astensione. «È una strategia», afferma il politologo, riconoscendo una precisa logica tattica, ossia puntare sull’astensione per minare la legittimità del referendum. Eppure, aggiunge, «Non può non votare», dato che la sua presenza alle urne ha un valore istituzionale irrinunciabile: «La sua figura è troppo rilevante per disertare completamente».

Tra strategie politiche, quesiti poco incisivi e un’incognita sull’affluenza, questo referendum si configura come un banco di prova non solo sui temi proposti, ma anche sulla vitalità del coinvolgimento civico.