serie A

Riccardo Orsolini (Ansa)

Riccardo Orsolini (Ansa)

 

 

«Un campionato aperto a tutti». Così Eraldo Pecci - commentatore e scrittore sportivo ricordato a Bologna con affetto per aver regalato alla città la Coppa Italia del’74 con il rigore decisivo contro il Palermo - ha definito l’attuale Serie A. Guardando la classifica il motivo è chiaro. Dal primo al settimo posto ci sono solo 5 punti, un margine minimo dopo 10 giornate. A meno quattro punti dalla vetta, occupata ora dal Napoli a 22 punti, c’è il Bologna. Ne prende atto Pecci: «C’è molto equilibro, non si parte mai sconfitti ma nemmeno vincenti. Il campionato si è livellato e anche le squadre non solite a competere per risultati importanti possono raggiungerli».
Il Bologna un risultato importante lo ha raggiunto due anni fa. Sotto la guida di Motta i rossoblù avevano agguantato una storica qualificazione alla Champions League, arrivando quinti con 68 punti. Questa stagione dice che, dopo dieci giornate, il Bologna è sulla stessa traiettoria. 18 punti fatti in dieci partite, per una media di 1,8 che a fine anno si tradurrebbe in 69 punti totali.
«Il campionato è lungo e ci sono squadre attrezzare, tra quelle in grado di essere una sorpresa c’è senza dubbio il Bologna», commenta Pecci. I numeri continuano a sorridere alla squadra di Italiano, 16 gol fatti e 8 subiti che significano secondo miglior attacco e quinta migliore difesa. Per continuare il paragone con la stagione di due anni fa, i gol subiti erano gli stessi ma i gol fatti erano 11, ben 5 in meno.

La mano di Italiano sul gruppo, quindi, si vede, anche se Pecci su questo è scettico: «Giudicare l’operato degli allenatori è sempre difficile. Motta con il Bologna sembrava un genio e oggi è senza squadra, Vieira l’anno scorso al Genoa sembrava un santo e quest’anno è in bilico. In generale si può dire che l’allenatore bravo è quello che si fa comprare i giocatori bravi». Un giocatore che lega le ultime ottime stagioni del Bologna è Riccardo Orsolini. 4 gol nelle prime giornate nella stagione 23/24, 3 gol l’anno scorso e già 5 fino a ora, mettendo sempre le prime 10 partite sotto la lente d’ingrandimento. Numeri alla mano quindi è il miglior Orsolini delle ultime stagioni in rossoblù e, grazie a lui, i tifosi continuano a sognare. Sui sogni si sbilancia anche Pecci: «Non escludo che, tra qualche anno, in Italia si possa vedere una favola simile al Leicester«. La storia alla quale si riferisce l’ex-centrocampista del Bologna è ormai mito sportivo: la vittoria della Premier League dei presidenti miliardari da parte di una piccola squadra, allenata da Claudio Ranieri e con attaccante Jamie Vardy, oggi punta della Cremonese. Chissà che il Bologna non possa essere il Leicester italiano.