Partito Democratico

Prodi Parisi

Romano Prodi e Arturo Parisi (foto Ansa)

 

Per Arturo Parisi, tra i fondatori dell’Ulivo ed ex ministro della difesa del governo Prodi II, Paolo Gentiloni è una figura che potrebbe impensierire Giorgia Meloni alle prossime elezioni, almeno per quanto riguarda i titoli, l’esperienza e la linea riformatrice. Parisi sottolinea che la sostituzione di Elly Schlein, per lui, non è all’ordine del giorno, ma spera che le Primarie possano continuare ad avere un ruolo centrale all’interno della coalizione.

 

Lei è stato uno dei fondatori dell’Ulivo e del Partito Democratico. Ultimamente ha criticato la deriva “estremista” del Pd: pensa che sia necessario un cambio al vertice?

«Tante cose sono state dimenticate dai tempi dell’Ulivo e dei primi passi del Partito Democratico. Una volta abbandonato, il cammino è difficile da ritrovare. Non penso però che la sostituzione di Elly Schlein sia all’ordine del giorno, anche se non ne condivido il progetto politico».

 

Recentemente, ha proposto Paolo Gentiloni come federatore di un’alleanza capace di sfidare Giorgia Meloni. Perché proprio lui?

«Più che proporlo, ho risposto a una domanda che verteva proprio sulla sua capacità di federare all’interno del partito, in particolare nell’area riformista. E in quella occasione ho sottolineato le sue capacità e l’eccellenza del suo curriculum. Gentiloni ha una grande esperienza di governo nazionale ed europeo. Lo reputo uno dei pochi ad avere i titoli per sfidare Giorgia Meloni alle prossime politiche, alla guida della coalizione e su una linea nitidamente riformatrice».

 

Quindi Gentiloni, secondo lei, dovrebbe presentarsi alle Primarie della coalizione?

«Esatto. La proposta l’avrei avanzata innanzitutto a lui, come feci nel 2004 con Romano Prodi, quando gli suggerii di chiedere le Primarie come condizione per candidarsi alle elezioni del 2006. Mi auguro che le Primarie del centrosinistra restino il modo attraverso il quale la coalizione costruisce la sua unità affidandosi agli elettori. A Gentiloni avrei proposto di alzare la mano, la sua, e presentarsi».