sanità
Michele de Pascale (foto Ansa)
La Uil e il segretario generale del sindacato, Marcello Borghetti, non ci stanno. Dopo le esternazioni del presidente della Regione, Michele de Pascale, che aveva lamentato l’eccessiva pressione sui servizi sanitari dell’Emilia Romagna, Borghetti protesta: «Le parole del presidente sono pericolose, gravi. Come sindacato non possiamo permettere che si trasformi la nostra sanità in un servizio a geometria variabile, con sbarramenti geografici ed economici».
Borghetti non nega che la sanità regionale sia in difficoltà. «È sotto gli occhi di tutti – ha detto – la difficoltà dei cittadini. Ogni giorno è una via crucis tra liste di attesa interminabili, medici sempre più in crisi e il dover ricorrere al privato». Privato che, per il segretario generale Uil, non è da demonizzare, se calmierato. «Ma è vergognoso – sostiene – che i cittadini debbano essere costretti a farvi ricorso al di là delle convezioni sanitarie previste».
Le dichiarazioni di de Pascale, che hanno messo in discussione quella “mobilità attiva” che permette anche a chi non sta in Emilia-Romagna di accedere ai servizi sanitari regionali, sono state criticate anche dalle opposizioni. Elena Ugolini, per esempio, ha accusato de Pascale di cercare «un capro espiatorio per non guardare la realtà e cercare di risolvere i problemi». Per Giancarlo Tagliaferri, di Fratelli d’Italia, «chi governa la Regione da oltre vent’anni non può far finta che questo scenario sia improvviso o inaspettato».