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L'assessora alla Scuola della Regione Emilia-Romagna, Isabella Conti (foto Ansa)
L'assessora alla Scuola della Regione Emilia-Romagna, Isabella Conti, ha presentato all'Assemblea legislativa il Piano triennale per il diritto allo studio della Regione per il triennio 2025-2027, con l'obiettivo di contrastare la dispersione scolastica, puntando a ridurla dall'attuale 7,3%, e il fenomeno dei Neet (giovani che non studiano né lavorano), con l'obiettivo di ridurla dall'11% al 9%.
A tal proposito, il centrodestra in assemblea, rappresentato da Marta Evangelisti (Fdi) e Valentina Castaldini (Forza Italia), contesta che il ruolo delle scuole paritarie sia «tenuto troppo a margine nel documento», sostenendo che anche i fondi europei del Fse «dovrebbero essere riferiti anche» a queste scuole, mentre Elena Ugolini (Rete Civica) propone un fondo regionale per gli studenti svantaggiati delle scuole paritarie e forme di sostegno per le famiglie degli studenti disabili che le frequentano.
Intanto, la Regione, con l'assessora Conti e il centrosinistra, si oppone «con tutte le forze» al taglio di 17 autonomie scolastiche in Emilia-Romagna entro il 30 ottobre, considerandolo un «sacrificio» inaccettabile, e invita il governo a modificare il provvedimento sul dimensionamento scolastico, soprattutto per non penalizzare le aree montane o periferiche, dove rischia di far saltare diverse gestioni di istituti comprensivi, in particolare in Appennino.
Nel frattempo, la maggioranza in assemblea ha approvato un ordine del giorno per chiedere al Ministro dell'istruzione Giuseppe Valditara di fare marcia indietro. Si lamenta che i giovani continuino a essere considerati «pacchi da spostare da una classe all'altra» e che la riduzione sia «ingiustificata», delegittimando la scuola pubblica. Si sottolinea inoltre che questo dimensionamento complica le condizioni di lavoro del personale scolastico, scoraggiando «le persone migliori a lavorare nella scuola».