Esposizioni

Lo spazio espositivo della mostra (foto concessa dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna)
Con “Il giardino delle risonanze” per la prima volta il Mambo, Museo di Arte Moderna di Bologna, e la Pinacoteca nazionale collaborano in un progetto comune con una mostra che gioca sull’accostamento fra arte contemporanea e antica per riflettere sul dialogo fra uomo e natura.
Nel salone degli Incamminati della Pinacoteca, la solidità delle tele rinascimentali e dei bassorilievi cerca equilibrio nella provocazione tutta moderna dell’arte performativa e della fotografia. L’effetto è volutamente straniante, il percorso espositivo ha una vitalità che parte dal contrasto. Come rimarca Valentino d’Orazio, direttore ad interim della Pinacoteca nazionale di Bologna. «Nell’esposizione abbiamo disegnato una linea temporale che nei fatti annulla il tempo in un racconto che dalle differenze crea un’estetica coerente. Una linea che si muove fra opere che spesso sono difficili da collegare, a volte volutamente caotica ma sicuramente di forte impatto».
Il nome, “Il giardino delle risonanze” riassume le due anime dell’esposizione. Da una parte il dialogo e la contaminazione fra diversi mondi artistici e dall’altra i continui riferimenti all’elemento naturale. Anche il luogo non è casuale. Il salone degli Incamminati, nei sotterranei, è stato scavato dove «un tempo c’erano le radici degli alberi del giardino che stava al centro del complesso storico dove ora c’è museo. Quell’idea c’era già ed è parte di questo spazio, noi abbiamo voluto rimetterla al centro della nostra narrazione», spiega Valerio Mezzolani, curatore del percorso.
La mostra unisce i due musei ma, in modo implicito, vuole anche celebrare un’altra istituzione bolognese, quell’Accademia di Belle Arti da cui sono usciti tanti degli artisti contemporanei inclusi nel catalogo.
Come racconta D’Orazio: «Bologna ha un’identità contemporanea fortissima, abbiamo costruito un’esperienza molto legata al territorio. La città è sicuramente una delle ispirazioni principali dietro il nostro allestimento, abbiamo voluto rappresentare il genius loci».
Oltre lo spazio in via Belle Arti, “Il giardino delle risonanze” contamina anche il normale percorso di visita del Mambo. «Abbiamo allestito anche un seconda area espositiva al museo di arte moderna decidendo di mettere in relazione delle tele ottocentesche di Antonio Muzzi il funerale di Togliatti di Guttuso, uno dei pezzi principali della collezione», aggiunge il direttore Lorenzo Balbi.
La mostra è anche un’occasione per vedere capolavori che solitamente non sono esposti al pubblico. Per l’occasione la Pinacoteca ha messo a disposizione opere dei propri depositi che non sono quasi mai visibili, insieme a del materiale del Gabinetto disegni e stampe che comprende anche dei Picasso e dei De Chirico. Completano l’allestimento dei prestiti di altre raccolte bolognesi con tre opere proveniente dal Museo Morandi e una dalla Biblioteca dell’Archiginnasio.