rossoblù

Il trofeo in esposizione in Salaborsa (le foto della mostra sono di Paolo Tomasi)

 

Sotto le volte liberty della Salaborsa la squadra di Italiano abbraccia idealmente i tifosi dopo la vittoria della Coppa Italia. Il trofeo scende in piazza, letteralmente. Si mostra alla città e la città risponde: la coda di tifosi che fin dall’apertura della mostra fotografica “Campioni. Bologna ha vinto” si incontra all’ingresso dell’atrio principale è un’istantanea dell’entusiasmo anche a due settimane dalla finale di Roma. L’amore in Piazza Grande, direbbe qualcuno.

Prima di vedere il trofeo si ripercorrono i momenti più importanti della stagione del Bologna attraverso le fotografie di Maurizio Borsari. Le notti europee si mischiano a quelle di coppa Italia nella celebrazione di un’annata storica, dalle difficoltà iniziali alla vittoria con il Borussia Dortmund in Champions League. Il racconto si completa attraverso le parole dei giocatori, ai quali è affidata la cronaca emozionata dell’ultimo atto, il successo in Coppa Italia all’Olimpico contro il Milan. Il luogo scelto per esporre la Coppa non è casuale; prima di essere una biblioteca la Salaborsa ha fatto da sfondo a tante delle vicende sportive della Dotta. Nel dopoguerra, infatti, l’ex sala di contrattazione venne utilizzata anche come palasport, ospitando le partite della Virtus e degli incontri di pugilato.

 

 

I pochi metri su cui si snoda l’installazione chiudono un percorso lungo 51 anni, un’attesa che durava dall’ultima Coppa Italia sollevata dal Bologna di Savoldi e Bulgarelli. Il filo rossoblù che unisce le immagini in bianco e nero di quella finale con il ricordo ancora fresco dello scorso 14 maggio è la passione del tifo. Andrea, storico tifoso del Bologna, dopo aver fotografato la coppa esclama: «È talmente bello che mi commuovo. Avevo nove anni quando il Bologna vinse lo scudetto e ricordo la coppa del 1974. Questa vittoria mi riporta un po’ all’atmosfera di quegli anni, ai capannelli in Piazza Maggiore il lunedì per commentare le partite di campionato, la passione è la stessa». La città si identifica con la squadra e con il suo popolo; Simona, un’altra tifosa, all’uscita dalla mostra, ricorda che al Dall’Ara il vero spettacolo è sugli spalti: «Tu hai di fianco l’avvocato e l’operaio, ma il tifo accomuna tutti, sono tutti sugli spalti per le stesse emozioni. Il Bologna e Bologna sono soprattutto questo».