medicina

La nuova Tomografia Computerizzata dell'Istituto di Anatomia (foto di Riccardo Ruggeri)

 

«Celebriamo oggi l’inaugurazione di uno strumento straordinario, al servizio di una missione altrettanto nobile: promuovere la ricerca e la formazione medica». Con queste parole, Stefano Fanti, prorettore alla Ricerca dell’Università di Bologna, ha aperto l’evento ufficiale che ha segnato l’arrivo della nuova tomografia computerizzata Philips Incisive, presentata questa mattina nell’Aula Magna Olivo dell’Istituto di Anatomia.

Realizzata grazie ai fondi del PNRR della Missione 6 Salute, la nuova tac rappresenta un primato nazionale, essendo infatti la prima apparecchiatura in Italia installata in un ateneo e dedicata esclusivamente all’anatomia umana per fini didattici e scientifici. «È la prima volta che viene installata una tac in un ateneo», ha spiegato con orgoglio Stefano Ratti, docente di Anatomia Umana al Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie. «L’obiettivo è quello di mettere la tecnologia al centro del paziente, integrando la donazione del corpo alla scienza come atto di generosità per migliorare la sanità pubblica. Il progetto intreccia scienza, formazione e gratitudine», ha aggiunto il docente, illustrandone il cuore innovativo.

«Riceviamo i corpi dei donatori, li scansioniamo e generiamo per ciascuno un digital twin, un gemello digitale. Da questi modelli sviluppiamo protesi su misura, simulazioni chirurgiche e testiamo nuove tecniche e competenze mediche», ha detto.

Attualmente il centro riceve una decina di corpi l’anno, un numero ancora limitato a causa della recente entrata in vigore della nuova normativa nel 2020. Ma le richieste crescono, e Ratti ha fissato l’obiettivo da raggiungere per soddisfarle. «Per rispondere adeguatamente alla domanda formativa, dovremmo arrivare ad almeno un corpo al giorno». L’istituto ospita ogni anno circa mille studenti di medicina, oltre a corsi di alta formazione e scuole di specializzazione chirurgica.

Il tomografo Philips Incisive è dotato di avanzati algoritmi di intelligenza artificiale che generano immagini tridimensionali ad altissima definizione, capaci di restituire anche i dettagli anatomici più sottili, non rilevabili con le tecniche tradizionali. «Si tratta di una tecnologia interamente digitale», ha spiegato Valeria Nardella, Product Manager di Philips Italia. «Automatizza molti processi e garantisce una visualizzazione estremamente precisa. Confidiamo che possa contribuire allo sviluppo di nuove tecniche chirurgiche e rafforzare la medicina di precisione».

Questa nuova tac s'inserisce in un percorso di trasformazione costante che l’università di Bologna ha intrapreso nel campo della medicina e della formazione. Dopo l’apertura della prima sala anatomica nel 2014 e della sala settoria nel luglio del 2023, l’ateneo conferma il suo impegno verso l’innovazione. «Formazione, ricerca e comunicazione sono le parole chiave del nostro lavoro», ha affermato Lucia Manzoli, responsabile del centro anatomico. «Oggi raggiungiamo un traguardo importante. In questi anni abbiamo lavorato per integrare innovazione e tradizione, e questa sfida ci appassiona profondamente. Vedere questa evoluzione, che valorizza ogni anima del nostro Istituto, è per noi motivo di grande orgoglio».

 

La presentazione in Aula Magna Olivo (foto di Riccardo Ruggeri)