SICUREZZA STRADALE

In foto Irene Priolo, assessora alla Mobilità della regione Emilia-Romagna
Cinquecentomila euro l’anno per la prevenzione: è il costo del piano quinquennale dell’Osservatorio regionale per l’educazione alla sicurezza stradale dell’Emilia-Romagna, un programma che, fra campagne di informazione e corsi dedicati nelle scuole, punta a sensibilizzare la cittadinanza sul tema intervenendo per singole fasce d’età.
L’Emilia-Romagna è una delle regioni più interessate dal problema della sicurezza stradale, e a dirlo sono i dati: la regione si posiziona quarta in Italia per mortalità in strada, quasi 300 persone solo nel 2023, sotto a Lombardia, Lazio e Veneto, e seconda per spese sociosanitarie con quasi due miliardi di euro.
«Il trend è in diminuzione ma siamo lontani dagli obiettivi posti dall’Europa», ha specificato oggi, 2 aprile, alla presentazione del progetto, Irene Priolo, assessora regionale alla mobilità. Il piano si ispira all’approccio svedese vision zero, ovvero "nessuna perdita di vita sulla strada è accettabile".
«L’idea è quella di creare un modo nuovo di lavorare e per farlo abbiamo bisogno di dialogare con tutte le realtà più vicine ai cittadini», ha sottolineato Marco Pollastri, neopresidente dell’Osservatorio. Per questo motivo la regione creerà un gruppo di lavoro intersettoriale composto da assessori di vari ambiti, dalle prefetture locali ma anche da istituzioni nazionali e internazionali. I primi stati generali di questa task force si terranno a Bologna il 17 novembre, in occasione della giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada, e sarà, secondo l’assessora Priolo, «un momento di costruzione per capire ciò che ha funzionato e intervenire dove non abbiamo lavorato bene».
«Sulla prevenzione l’approccio però non può essere uguale per tutti - ha continuato l’assessora - perché ogni fascia d’età ha delle caratteristiche diverse». È per questa ragione che il piano quinquennale prevede interventi diversificati per range d’età, che vanno dalle fasce 0-5 (i genitori riceveranno un kit sulla sicurezza), agli over 65, su cui, insieme ai sindacati dei pensionati, si lavorerà per potenziarne l’autonomia. L’ultimo fronte di intervento è quello sugli utenti più vulnerabili, ovvero pedoni, ciclisti e motociclisti: «Per ridurre gli incidenti dobbiamo investire sulla mobilità sostenibile e creare un piano d’azione insieme ad associazioni e forze dell’ordine», ha concluso Pollastri.