Formula 1

Foto del Gran Premio in Bahrain, fonte Ansa 

 

Il primo sesto del Mondiale di Formula 1 se n’è andato, ma per la Ferrari il semaforo verde ha acceso più dubbi che certezze. Sul tracciato di Sakhir, nel Gran Premio del Bahrein, la Rossa ha chiuso fuori dal podio, lasciando spazio alle rivali e destando già le prime preoccupazioni tra i tifosi e all’interno del team.

Quarto posto per Leclerc, quinto per Hamilton: un risultato che, se esaminato in termini prettamente numerici, potrebbe anche sembrare dignitoso. Ma è un altro il racconto della pista: troppo distanti dal ritmo imposto dalla McLaren di Piastri e Norris e dalla Mercedes di Russell, le Sf-25, che hanno optato per la mescola media, sono apparse poco incisive, soprattutto nella gestione delle gomme e nei tratti ad alta velocità, dove l’auto sembra ancora soffrire.

L’impressione è quella di rivivere un copione già visto. Dopo i proclami invernali, culminati con l’innesto di Hamilton (sette volte campione del mondo), e le buone impressioni dei test pre-stagionali, ci si aspettava un salto di qualità netto, con la prospettiva di tornare a competere per vincere e riaprire la lotta al vertice. Invece, la Ferrari ha mostrato i limiti già noti: degrado nelle gomme e mancanza di costanza rispetto al passo della gara. Leclerc ha tenuto botta, ma ha dovuto cedere il passo a Piastri, Russell e Norris negli ultimi dodici giri. Ancora spento, invece, Hamilton, che è ora settimo nella classifica generale e non si aspettava una partenza così difficile e per di più all’ombra del compagno.

Se è vero che una stagione non si decide alla prima curva, è altrettanto vero che partire con il piede sbagliato in un campionato dominato dall’efficienza tecnica può essere fatale. La Ferrari dovrà reagire in fretta, anche perché il tempo per rincorrere si accorcia sempre di più. Il prossimo appuntamento in Arabia Saudita tra il 18 e il 20 aprile sarà un banco di prova decisivo, non tanto per i punti quanto per il morale e la fiducia in un progetto che era partito con altissime ambizioni e ora rischia di fallire.

Un progetto che non convince l’ex presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo, che in un’intervista rilasciata al Tg1 ha dichiarato di sentirsi triste. «Vedo una squadra senz’anima. La Ferrari è passione, è lavorare giorno e notte, non arrendersi mai», ha dichiarato Montezemolo. L’ex presidente del Cavallino Rampante non ha inoltre nascosto la sua frustrazione per come si sta mettendo il mondiale: «Speravo di vedere almeno quest’anno una macchina competitiva». E sul brutto momento di Hamilton ha aggiunto: «Lewis sa che è alla ultima occasione, è venuto in Ferrari per vincere e concludere qui la carriera. Adattarsi a un nuovo modo di lavorare è difficile, il problema è tra le mani una vettura che sia in grado di puntare al Mondiale».

A Maranello sanno bene che il potenziale c’è, ma serve metterlo sul tracciato. Lavorare sull’affidabilità, sul passo gara e sulla convivenza tra Hamilton e Leclerc diventerà fondamentale, per evitare che questa stagione si concluda con l’ennesimo buco nell’acqua. I tifosi lo sanno, e lo aspettano: non basta esserci, bisogna tornare a vincere.