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Bologna Cremonese (foto Ansa)
«Con la Cremonese il Bologna ha peccato di presunzione, è una rosa ben costruita e molto forte ma le manca la consapevolezza delle grandi squadre». Dopo la sconfitta del Dall’Ara nel posticipo della tredicesima giornata di serie A, Giorgio Comaschi, giornalista sportivo già al "Corriere dello Sport – Stadio" e a "Repubblica", commenta così il momento del Bologna sospeso fra la vertigine dell’altissima classifica e la sconfitta per 1-3 contro i grigiorossi.
Il sogno era l’aggancio al treno scudetto sfruttando lo scontro diretto al vertice fra Napoli e Roma, il risveglio ha la faccia da provinciale di una Cremonese corsara con un po’ di nobiltà: il blasone col numero dieci di uno dei nove più rappresentativi degli ultimi anni. La doppietta con cui, dopo l’1 - 0 dell’ex Udinese Pajero, Jamie Vardy ha interrotto a dodici la serie di risultati utili del Bologna non ridimensiona le ambizioni dei rossoblù ma sa di occasione persa, soprattutto per come sono arrivati i gol dei lombardi.
«Italiano ha sbagliato a continuare a proporre lo stesso tipo di calcio anche dopo il primo gol. La difesa così alta, praticamente a metà campo, dà dei vantaggi dal punto di vista offensivo ma espone anche a rischi in caso di ripartenza e ieri si è visto», spiega Comaschi.
Parafrasando un adagio del calcio europeo, l’alta classifica è una questione di dettagli anche a livello di mentalità e l’allenatore nato a Karlsruhe sembra esserne consapevole: «Se vogliamo rimanere in quelle posizioni bisogna avere più continuità e una solidità mentale e fisica che ti permetta di performare al massimo. Eravamo stati bravi a farci trovare sempre pronti nonostante giocassimo ogni tre giorni, ma oggi abbiamo sbagliato giocando qualche pallone con superficialità», ha sottolineato Italiano nel post partita del Dall’Ara
Il tour de force del Bologna è solo agli inizi, con un calendario che fino a Natale presenta, fra coppe e campionato, due partite a settimana e richiederà una formazione all’altezza anche al di là degli infortuni. A Casteldebole stanno seguendo i rispettivi piani terapeutici i lungodegenti Skorupski, Freuler, Vitik e Immobile a cui bisogna aggiungere il fastidio accusato da Ferguson dopo la gara di Europa League contro il Salisburgo.
Per Comaschi la rosa costruita da Sartori e Di Vaio è all’altezza della nuova dimensione di una squadra che, dopo la vittoria dell’ultima Coppa Italia, non vuole tralasciare nessuna competizione. «Non penso che gli infortuni abbiano avuto un ruolo nella sconfitta di ieri. La panchina del Bologna è di qualità e le alternative si sono dimostrate all’altezza, la società ha fatto un grande lavoro sul mercato. Il Bologna non esce ridimensionato dalla partita di ieri, è una squadra forte che deve ancora imparare a gestire la sua forza».