turrita d'argento

Foto concessa da Fulvio De Nigris e Maria Vaccari
La "sala rossa" di palazzo d’Accursio è gremita per la consegna della "Turrita d’argento" a Maria Vaccari e Fulvio de Nigris per aver dato voce, in un percorso che continua da 20 anni, ai genitori e ai familiari di quasi 600 pazienti che hanno popolato la "Casa dei Risvegli Luca De Nigris”.
Come spiega il sindaco Matteo Lepore, «Maria e Fulvio si sono ricavati uno spazio all’interno della sanità pubblica, portando avanti la loro idea. Un’idea che si è dimostrata vincente costruendo, oltre a un percorso sanitario, anche un’offerta culturale e sociale. Sono stati capaci di creare dal dolore una luce in grado di restituire il calore alle persone e soprattutto ai pazienti e alle loro famiglie».
La Casa dei risvegli si occupa infatti di seguire il percorso di riabilitazione di pazienti che si svegliano da coma, proponendo una via terapeutica anche alle famiglie di queste persone. Un unicum sia a livello italiano che europeo. La "Turrita d’argento" diventa quindi un riconoscimento che valida ancora una volta l’operato della “Casa dei risvegli Luca De Nigris”.
«In mezzo a noi c’è ancora Luca, vive negli occhi delle persone della Casa dei risvegli – dice il padre e fondatore dell’associazione, Fulvio De Nigris – Ma ciò che davvero conta è il lavoro quotidiano, la tenacia con cui continuiamo a portare avanti la speranza che, grazie alla Turrita, si rinnova e consolida. Questo riconoscimento crea un’ulteriore ponte, d’argento, tra la nostra associazione e Bologna».
La "Casa dei Risvegli Luca De Nigris” è stata inaugurata nell'area dell’Ospedale Bellaria il 7 ottobre 2004 e incorpora l'integrazione fra competenze medico-riabilitative e progetti professionali extra-sanitari supportati dall'associazione "Gli amici di Luca” con psicologi, educatori, operatori teatrali e musico terapeuti. L’Onlus "Gli amici di Luca” ha svolto inoltre attività di ricerca attraverso il Centro Studi per la Ricerca sul Coma, di informazione e sensibilizzazione sul tema, di formazione di volontari qualificati che completano l'intervento dell'associazione nel percorso riabilitativo delle persone con esiti di coma per sorreggere le famiglie e lavorare insieme ad esse, per contrapporre una cultura della cura a una prassi dell'abbandono.