Inserimento lavorativo

Carmine Romeo, amministratore delegato di Tecnolamiera (foto di Federica Cecchi)

 

Oggi Eric, 33 anni, originario del Bangladesh, inizia il suo primo giorno lavorativo come operaio tuttofare in Tecnolamiera, azienda bolognese di 22 dipendenti. La sua assunzione segna il primo esempio positivo concreto e di successo del progetto “Se Scappi, Ti Assumo”, l’iniziativa di Confindustria Emilia che punta a favorire l’inserimento lavorativo dei migranti ospitati nei centri di Accoglienza Straordinaria (Cas).

«Ho sempre pensato che le persone che arrivano qui in Italia, se gli diamo un po’ di istruzione e li inseriamo nelle aziende, possono diventare delle risorse importanti per noi», spiega Carmine Romeo, Ad di Tecnolamiera. «Quando mi hanno proposto questo progetto ho aderito anche mettendo a disposizione l’azienda come un piccolo laboratorio: così possono imparare a fare anche i saldatori, che è quello che serve a noi», ha continuato l’imprenditore.

Eric inizierà con un contratto a tempo determinato di un mese, che proseguirà per sei mesi, con l’obiettivo di arrivare a un contratto a tempo indeterminato. «La prima cosa che mi ha detto quando gli ho parlato dell’assunzione a tempo indeterminato è stata: «No, dottor Romeo, io prima voglio imparare il mestiere, poi se voi siete contenti e io sono contento mi fate il contratto a tempo indeterminato». Questo mi ha fatto capire che il ragazzo che avevo davanti era davvero una bella persona», ha raccontato Romeo.

L’imprenditore sottolinea il valore aggiunto dei lavoratori migranti: «Hanno più fame, più voglia di lavorare. Purtroppo, qui con il fatto che tutti i nostri figli studiano, i lavori manuali si stanno perdendo, bisogna iniziare da loro per poi includere anche gli italiani». Secondo Romeo, gli stranieri hanno spesso «una marcia in più rispetto agli italiani», soprattutto nel saper utilizzare nuove tecnologie, l’automazione e le lingue straniere.

Eric, che vive nel Cas di via Mattei e si sposta con bus e bicicletta, rappresenta un piccolo ma significativo passo verso un modello di inserimento lavorativo più inclusivo. «Il progetto sarebbe da ampliare con tutto l’aiuto possibile di imprenditori e di Confindustria», conclude Romeo, sottolineando come l’esperienza di Tecnolamiera possa fare da esempio per altre aziende del territorio.