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La presentazione di Bo-Noir a Palazzo d'Accursio (foto di Paolo Tomasi)
Il crime è di scena nell’estate bolognese. Dal 29 giugno torna Bo-noir, il festival che in tre serate al chiostro dell’Arena del Sole, partendo da alcuni dei delitti più famosi degli ultimi anni, vuole raccontare la cronaca nera in un modo nuovo.
Più che una serie di conferenze, quello del “salotto nero di Bologna” è il tentativo di utilizzare un nuovo linguaggio, a metà fra spettacolo e intervista.
«È un lavoro complesso, che prevede una sceneggiatura e una regia di tipo teatrale. Vogliamo affrontare questi casi di cronaca in modo pacato, mettendo al primo posto il rispetto per le vittime e ricostruendo la cronologia degli eventi in maniera puntuale. Ci sono ospiti che hanno un legame personale fortissimo con questi delitti, se hanno accettato di venire è perché abbiamo rispettato il loro dolore e la loro storia», sottolinea Riccardo Marchesini, regista della rassegna per "Giostra film".
Una parte dell’allestimento verrà dedicata alle fotografie e ai documenti e dialogherà con le letture e la ricerca musicale messe in scena dalla performer Selene Demaria. Nel mezzo il salotto dove Stefano Tura, giornalista e narratore, direttore della sede Rai Emilia-Romagna, si occuperà di gestire il racconto modellandolo intorno alle testimonianze dei vari ospiti del festival: «Sono preoccupato perché mi troverò in mezzo a un'arena che potrebbe rischiare di vivere questi appuntamenti come se fossimo in televisione. Sono casi che hanno conosciuto una grande attenzione mediatica, ma Bo-noir vuole raccontarli in un modo nuovo».
Il sipario si alzerà domenica 29 giugno alle 21.00 con l’assassinio di Meredith Kercher, la studentessa uccisa a Perugia la sera del primo novembre 2007. Fra gli ospiti della serata spicca la presenza di Raffaele Sollecito che, insieme ad Amanda Knox, la fidanzata di allora, è stato per anni il principale indiziato. Sollecito è stato scagionato dalla Cassazione ma per i primi due gradi di giudizio è stato al centro dell’accusa del pubblico ministero Giuliano Mignini, l’altro ospite di peso della serata. Come racconta Tura, «quando Sollecito ha saputo che ci sarebbe stato anche Mignini ha voluto essere accompagnato dall’avvocato».
La seconda serata riporta a uno dei casi più discussi degli anni ’90: il delitto di via Poma. il mistero dell’assassinio di Simonetta Cesaroni ha visto negli anni tanti errori giudiziari, nessuna condanna e il suicidio di uno dei principali indagati. I tanti interrogativi intorno alla vicenda saranno raccontati da Carlo Lucarelli, scrittore e giornalista, e da Federica Mondani, l’avvocata della famiglia Cesaroni. Secondo le anticipazioni, Mondani dovrebbe mostrare per la prima volta sul palco di Bo-noir dei documenti che promettono una svolta in una vicenda che in 25 anni non è mai stata chiarita.
L’ultimo appuntamento, "La storia di Chiara" è dedicato al caso di maggiore attualità, quel delitto di Garlasco che gli ultimi sviluppi processuali hanno riportato sulle prime pagine dei giornali. «Abbiamo fatto molta fatica per riuscire a contattare i protagonisti del caso Garlasco, ma sono contento perché alla fine volevano venire tutti. Ci sarà l'avvocato Antonio De Rensis, legale di Alberto Stasi, probabilmente anche gli avvocati di Andrea Sempio», rimarca Tura.
Anche quest’anno la rassegna sarà patrocinata dal Comune di Bologna. Alla presentazione del festival l’assessore alla cultura Daniele Del Pozzo commenta: «È un evento che richiama il lavoro di testimonianza civica del Comune di Bologna. In questo senso Bo-noir rappresenta un tassello che va verso l'approfondimento, verso l'indagine, crea una relazione con il pubblico che quando si trattano questi temi solitamente non c’è». A dieci giorni dall’inaugurazione per gli organizzatori resta un unico rammarico: «Ci sono solo 120 posti ma abbiamo già richieste per oltre 200 spettatori a serata, vorremmo accogliere tutti ma non possiamo, è il segno di un grande successo».