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Manifestazione del 21 novembre (Foto di Alberto Biondi)

 

Lavori in corso per la partita Virtus-Hapoel Tel Aviv. Il ricordo delle manifestazioni del 21 novembre per il match contro il Maccabi è ancora fresco, ma questo venerdì, il 12 dicembre, il copione potrebbe essere diverso. Non solo perché la partita contro la squadra israeliana questa volta si terrà in Fiera, e non al PalaDozza, allontanando dal centro – e dai suoi tanti cantieri – il corteo dei collettivi pro Palestina. Ma anche perché la giornata stessa di venerdì, tra scioperi e manifestazioni, si presenta organizzata diversamente, intrecciando – o forse sarebbe meglio dire separando – questioni vicine ma distinte.

Làbas e Tpo, dopo la partecipazione alla protesta di tre settimane fa, aderiranno allo sciopero generale indetto dalla Cgil con una manifestazione che prenderà avvio alle 9 in Piazza Verdi. L’obiettivo è difendere l’autonomia dell’Università di Bologna, di recente oggetto di attacchi da parte del Governo a causa della scelta del Dipartimento di Filosofia di non attivare un corso riservato agli allievi ufficiali dell’Accademia Militare di Modena. Un corteo separato – negli intenti, nell’orario e nel percorso – rispetto a quello lanciato dai Giovani Palestinesi per le 17:30, che partirà dal Giardino Parker-Lennon con ingresso da via del Lavoro. E l’unico, al momento, che si dichiara legato alla partita che si disputerà, alle 20:30, in Fiera. Di cui chiede, con rinnovato vigore dopo il match Virtus-Maccabi, anche in questo caso la sospensione per motivi politici. 

Grande riserbo da parte del Comune, che per il momento non si sbottona sulla data in cui si terrà il Comitato per l’ordine pubblico, previsto in settimana, secondo quanto affermato dall’assessora alla Sicurezza Matilde Madrid, interpellata venerdì scorso dai giornalisti sulle proteste a sostegno della Palestina. 

Il bis del 21 novembre non si può certo escludere. Ma è anche vero che, a meno tre giorni dalla partita, c’è qualche presupposto per immaginare un esito diverso.