Psichiatria
Anna Maria Petrini, Michele De Pascale e Matilde Madrid all'inaugurazione (foto di Andrea Scordino)
Nasce all’Ospedale Maggiore di Bologna il nuovo reparto dedicato ai giovani con disturbi psicopatologici acuti. La struttura, inaugurata oggi alla presenza del presidente della Regione, Michele de Pascale, sarà attiva da lunedì prossimo e ospiterà un massimo di sette ragazzi, dagli 11 ai 17 anni. L'intervento segue una seria recrudescenza di problemi psichici acuti nella facsia di età adolescenziale in città: basti pensare che negli ultimi anni sono stati 12.300 i ragazzi presi in carico, oltre duemila dei quali con diagnosi psicopatologica.
L’approccio scelto sarà quello della cura recovery, un percorso alternativo che mette in primo piano la qualità della vita del paziente, che deve imparare a convivere e gestire i propri sintomi. Seguendo questi criteri, il reparto è stato pensato per essere accogliente e poco medicalizzato. La permanenza dei ragazzi andrà dai 15 giorni fino a un massimo di 45, evitando così la cronicizzazione della terapia. Ogni ragazzo avrà a disposizione una camera singola, ma anche aree ludiche dedicate alla musica e al relax, al fine di creare un comfort abitativo. I giovani pazienti non riceveranno più le cure in maniera passiva, ma attraverso una stretta partecipazione con i medici avranno una maggiora consapevolezza sulle terapie da adottare e su come queste potranno migliorare la loro vita. Un modo per valorizzare non solo le fragilità ma anche i punti di forza dei giovani pazienti. Inoltre, caregiver e famiglie saranno accompagnati nel percorso, con valutazioni condivise per costruire insieme il progetto di cura.
L’inaugurazione di oggi rappresenta il risultato di un grande lavoro di comunità professionale», ha detto Fabio Lucchi, direttore del dipartimento salute mentale dell’Ausl di Bologna. Il nuovo reparto sarà una struttura all’avanguardia per fronteggiare l’aumento dei casi e fornire cure adeguate. «Un minore su dieci ha un contatto con la psichiatria infantile - ha proseguito Lucchi - e dal 2018 al 2024 i pazienti presi in carico sono aumentati del 11% e i ricoveri si sono triplicati da 530 a 710. Per rispondere efficacemente è necessario un coordinamento forte e continuo», ha ribadito.
«L’attenzione dedicata agli spazi serve per rispondere ai bisogni individuali e facilitare il lavoro di gruppo», ha detto Stefano Costa, direttore di psichiatria e psicoterapia dell’età evolutiva dell’Ausl. E di lavoro c’è né molto da fare se teniamo conto l’aumento che oggi solo a Bologna i minori presi in carico che sono 12.300. «Abbiamo in carico il 9.7% della popolazione generale, quindi un ragazzino su dieci: di questi, il 20% ha una diagnosi psicopatologica», ha specificato Costa.
A sottolineare l’importanza del progetto è stata la direttrice Anna Maria Petrini, che durante l’inaugurazione ha parlato di «un lavoro costruito insieme a tutte le aziende sanitarie del territorio» e ha poi ricordato la presenza di un’équipe composta da 28 professionisti (infermieri, tecnici della riabilitazione psichiatrica, operatori socio–sanitari e psicologi) formati appositamente per rispondere alle esigenze di questa fascia d’età. «Ogni ragazzo sarà ascoltato per definire un percorso personalizzato, attraverso colloqui e test mirati. Il coinvolgimento delle famiglie sarà parte integrante della cura, grazie anche alla presenza di due psicologi dedicati alla costruzione del progetto post-ricovero».
Un ringraziamento sentito a tutta la squadra professionale è arrivato anche da Barbara Cacciari, responsabile area Dater territoriale e ospedaliera SPoke Azienda Usl Bologna, che ha definito il nuovo reparto «la prima sperimentazione di questo tipo in regione». Il merito di poter offrire una struttura innovativa va soprattutto al personale: «Il reclutamento, la formazione continua e l’integrazione con i servizi territoriali – ha fatto presente Cacciari - siano alla base del modello organizzativo, pensato per evitare percorsi di cronicizzazione e garantire una presa in carico efficace e condivisa. Nei primi mesi sarà fondamentale lavorare sulla relazione, sulle regole interne e sul valore dell’assistenza reciproca».
Presente all’inaugurazione anche Matilde Madrid, assessora al Welfare, salute, fragilità e anziani che ha parlato di un investimento che «segna un approccio anticiclico e innovativo del nostro territorio. Gli spazi – ha aggiunto – sono belli, accoglienti e sicuri, lontani dall’idea di un luogo istituzionalizzato. Il Comune – ha infine promesso l’assessora – continuerà a lavorare sulla coesione sociale e sulla collaborazione con scuole e famiglie».
«Siamo di fronte a numeri crescenti, anche grazie alla riduzione dello stigma, ma oggi il sistema fatica ancora a rispondere pienamente», ha detto Michele de Pascale, ricordando come la salute mentale rappresenti una delle sfide più complesse del presente. L’apertura del nuovo reparto è secondo il presidente «un passo fondamentale che va nella direzione giusta». «Quando i ragazzi entreranno qui, avranno la sensazione di un avanzamento della sanità pubblica, che da tempo ormai è percepita come un bene da difendere».