La città

Il ristorante, al civico 7B (foto di Sofia Pellicciotti)

 

«Quando siamo venuti qui non vedevamo neanche l'altro lato della strada. Eravamo chiusi dal cantiere, non c’era passaggio». Il nuovo locale di “Amole - Osteria multiculturale”, già molto apprezzato per la cucina cinese tradizionale e i liquori dell’Oriente, è una delle prime scommesse commerciali sul nuovo canale di via Riva di Reno. Inaugurato l’anno scorso, quando ancora la strada era chiusa dai lavori e il quartiere paralizzato dai cantieri, il nuovo locale ha puntato sulla riqualificazione del “Naviglio bolognese”. La scelta è coraggiosa, ma anche lungimirante, perché a lavori finiti tutto sembra andare nella direzione di crescita nel quartiere: «All’inizio c’erano tante perplessità, la paura di dover affrontare una cosa troppo grande. Ci siamo spostati perché avevamo bisogno di una cucina più spaziosa – spiega Corrado Trincali, 43 anni, che gestisce il nuovo locale. – E abbiamo trovato questo posto, che ci raddoppia anche i posti in sala rispetto al ristorante in via Malcontenti, che comunque resterà aperto». I disagi del cantiere, i rumori che arrivano fin dentro il locale: «Non è stato facile – ammette – ma abbiamo dei clienti fedeli e siamo riusciti a tenere botta. Poi sapevamo che prima o poi sarebbe finita e che ci sarebbe stato un bel passaggio di persone». L’inaugurazione del canale lo scorso sabato è stata una prima conferma, «moltissime persone sono venute a curiosare, a prenotare, in settimana abbiamo già avuto clienti che erano passati di qui lo scorso weekend».  

 

 

L'ingresso, con bancone e area cocktail (foto di Sofia Pellicciotti) 

 

 

La speranza è che il canale sia frequentato, con iniziative che valorizzino la strada, anche dal basso. «Delle luminarie, per esempio, basta che non diventi l'ennesimo spazio carino ma un “non luogo” come spesso succede. Noi siamo ottimisti». Una serenità che viene da «una lezione del passato – scherza Corrado – perché il primo Amole ha aperto poco prima del Covid; quindi, siamo abituati a navigare in acque tempestose.  Questa sfida paradossalmente ci è sembrata più semplice da affrontare, perché sapevamo che c’era una fine». 

 

Amole nasce nel febbraio 2020 «come le migliori barzellette»: quattro amici a Bologna, che erano anche coinquilini. Due ragazzi italiani e due cinesi, che spesso si trovavano a cucinare e mangiare insieme. Uno di loro, Chao Zeng, che oltre a essere un socio diventerà anche il cuoco del ristorante, ha una passione sfrenata per la cucina tradizionale e i suoi piatti non c’entrano niente con il cinese che siamo abituati a mangiare.  «All’inizio è stato un po' per scherzo, nessuno ha abbandonato le proprie attività. Poi è diventato sempre più impegnativo ed è diventato un lavoro. In questo posto c’è un’atmosfera familiare, ci prendiamo cura l’uno dell’altro e dei nostri clienti». 

 

La cucina a vista, che dà sulla sala (foto di Sofia Pellicciotti)