Verso le elezioni
Europarlamentare Stefano Cavedagna (Foto Ansa)
Dopo l’inaugurazione del nuovo canale scoperto in via Riva Reno, simbolo per la giunta attuale di un “futuro urbano” – Stefano Cavedagna non ha perso tempo: con un post social accompagnato da una denuncia visiva ai “parapetti scalabili” del nuovo tratto, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, con origini bolognesi, ha rilanciato la sua proposta per Bologna, gettando una palla in campo per la corsa a sindaco nel 2027.
Il gesto, semplice quanto simbolico, mette sotto i riflettori la sua possibile candidatura, in un momento in cui nel centrodestra la partita è ancora tutta da modellare. E la concorrenza non manca: l’economista Alberto Forchielli, con il suo movimento civico, ha già annunciato l’intenzione di scendere in campo come “alternativa” all’attuale amministrazione.
Intenzione accolta con favore dall’attuale sindaco Matteo Lepore: «Tutti quelli che hanno delle idee per la città sono bene accetti e Forchielli spero che le porti positive».
Uno scontro, quello interno alla destra, che potrebbe giocarsi tra l’ideologismo di Cavedagna e il pragmatismo di Forchielli. Ma la politica dell’europarlamentare non punta (solo) sui simboli, riguarda contenuti reali. Ha definito il progetto del tram “un’infrastruttura inutile” denunciando il rischio che cantieri e restrizioni paralizzino la città. Sul passante ferroviario – opera da sempre vista come chiave per la mobilità regionale – mantiene dubbi e riserve, affermando che «non risolverà il traffico».
Dura anche la sua posizione in merito all’iniziativa della giunta comunale di fornire gratuitamente le pipe per fumare crack ai consumatori della sostanza. In una conferenza stampa e in un post sui social ha definito la misura una «scelta che desta perplessità», sostenendo che «destinare soldi dei contribuenti a strumenti per consumare droghe sia un istigazione al consumo e allo spaccio». In questa occasione, Fratelli d’Italia, con Cavedagna in prima linea, non si è limitato al commento ma ha presentato un esposto alla Corte dei conti (per ipotesi di danno erariale) e una denuncia per “istigazione a delinquere e favoreggiamento di sostanze stupefacenti”.
La competizione intra-campo tra destra “classica” e destra “imprenditoriale” rischia, dunque, di frammentare voti e identità. Forchielli, d’altro canto, ha già fondato il suo movimento civico proponendosi come un “terzo incomodo” che potrebbe attrare quei voti che non si riconoscono nella classica offerta di destra.