Verso le elezioni
Il sindaco Matteo Lepore (foto Ansa)
«Bologna è in ottima salute ed evidentemente dà fastidio». Il sindaco Matteo Lepore è tornato questa mattina sugli scontri con il governo Meloni a margine di un evento per la presentazione del bilancio di sostenibilità di Tper. Non è un caso, per il primo cittadino, che la città si attiri critiche e attacchi da parte del governo e delle destre, da ultimo quelli arrivati a proposito della decisione del Dipartimento di Filosofia dell’Alma Mater di non realizzare un corso ad hoc per l’Accademia militare di Modena.
Il caso è diventato nazionale quando Giorgia Meloni ha definito la scelta «un gesto lesivo dei doveri costituzionali che fondano l'autonomia dell'Università». Emblematico di un clima tesissimo il commento di Pier Luigi Bersani: «Con Meloni non c’entra l’Università in sé, ma Bologna. È una città civile e bene messa, ma per loro è la cittadella dei rossi. Intervengono dove pensano che ci siano i rossi, che siano toghe, consultori o centri antiviolenza». Annamaria Bernini, ministra dell'Università e della Ricerca scientifica, però, rassicura: «Il corso si farà. Il problema è che ora si parla, a torto, di militarizzazione dell’Università. Togliere l’opportunità ad allievi ufficiali di frequentare in divisa un corso è una follia».
Lepore, però, non sembra essere spaventato. «Gli insulti della destra per me sono una medaglia – ha commentato - se tutte le volte che facciamo qualcosa, che sia la scopertura di un canale, una lezione all’Università o un progetto sulla sicurezza stradale, intervengono metà del Consiglio dei ministri e la stessa presidente del Coniglio, forse è perché questo governo è più debole di quanto si racconta».
Il sindaco, insomma, decide di sfidare il governo dopo i ripetuti attacchi subiti dai ministri e dalla presidente del consiglio nelle ultime settimane. Ma se da un lato il centrosinistra con il deputato Pd Andrea De Maria contesta a Roma di portare avanti non solo una battaglia politica, ma un disegno che punta a marginalizzare una delle città simbolo della sinistra; dall'altra parte, questa narrativa non convince la destra che, con il parlamentare di Fratelli d’Italia Marco Lisei, sostiene che è Lepore ad attaccare il governo.
È ormai evidente che Bologna è diventata per il governo un terreno simbolico da espugnare, probabilmente anche in vista delle prossime elezioni cittadine. Resta da capire se gli affondi di Roma avranno gli effetti desiderati o se invece la polemica non rischi di ritorcersi contro il centrodestra.