fisco
Promesse farlocche a scapito delle tasche dei bolognesi. A far tremare una cartomante non sono state le carte sul tavolo, bensì quelle fiscali: l’accusa è un ammanco da più di 150mila euro.
La donna, una bolognese di 56 anni di cui non sono state rese note le generalità, è ora sotto indagine.
La denuncia è il risultato finale di "un monitoraggio della rete internet" da parte delle Fiamme gialle bolognesi, che dopo aver individuato un profilo falso riconducibile alla presunta cartomante in cui pubblicizzava attività di cartomanzia e astrologia, hanno scoperto che "l'attività 'imprenditoriale' è stata svolta senza alcuna autorizzazione e ha consentito alla sedicente maga di evadere il fisco per oltre 150mila euro, effettuando clandestinamente incontri e consulti con circa 3.000 clienti, residenti sia in città che fuori regione.
Non si tratterebbe, però, dell’unico reato di cui si sarebbe macchiata la signora. Durante il periodo pandemico, il suo nucleo famigliare avrebbe anche beneficiato del reddito di cittadinanza e dell'assegno di inclusione per un importo pari a circa 40mila euro.
Stando ai dati dell’Osservatorio antiplagio, circa 12 milioni di italiani - quasi il 20% della popolazione totale - ogni anno si rivolgono a cartomanti e guaritori, mettendo in campo una spesa di circa 500 euro a testa. Numerose però le truffe di veggenti, medium e guaritori che sono seguite: 15 mila nel 2025 nella sola provincia di Bologna.
Non sempre, però, i cartomanti sono “ciarlatani”. I servizi di astrologia e cartomanzia, dotati di un codice Ateco, sono «attività economica non vietata in sé ma solo laddove vengano svolti con modalità idonee ad abusare dell'altrui ignoranza e superstizione». Per evitare problemi con la legge, in ogni caso, è fondamentale specificare come non ci sia scientificità nella lettura delle carte. Indovini e interpreti di sogni sono dunque ben accetti in Italia ma attenzione a giocare col fisco.