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Le scritte denunciate dal rettore (foto da Facebook di Giovanni Molari)

 

I collettivi "Osa" e "Cambiare rotta", appoggiati dai precari dell'ateneo, domani manifesteranno in rettorato e in piazza Verdi per contestare la presenza dei ministri del governo Meloni all'Anci, ma anche il rapporto del centrosinistra con l'esecutivo. La protesta è indirizzata anche contro la legge di bilancio perché vuole tagliare welfare e istruzione e sostiene le spese di riarmo. 

La giornata di domani, chiamata "No Meloni day", a Bologna incassa l'appoggio del Movimento 5 stelle, che «esprime piena solidarietà a studentesse e studenti che il 14 novembre scenderanno in piazza per chiedere un'Università libera, inclusiva e rispettosa della conoscenza come bene comune». «La protesta nasce da un malessere reale: anni di definanziamento dell'istruzione pubblica, precarizzazione della ricerca e progressiva aziendalizzazione del sapere hanno minato la funzione civile e democratica dell'università - dicono i giovani 5 stelle e Michela Montevecchi, coordinatrice provinciale - Difendere il diritto allo studio e alla critica significa difendere la democrazia stessa».

Di parere opposto la Lega, che si schiera con Molari: «Basta vandalismi travestiti da attivismo». Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega in Comune, e Victoria Sinardi Brunello, responsabile della Lega Giovani, esprimono «pieno sostegno al rettore dell'Alma Mater Molari per la sua ferma presa di posizione contro gli atti di vandalismo che hanno deturpato i muri appena restaurati dell'Università di Bologna». Quanto accaduto in via Zamboni, sottolineano, «è l'ennesimo episodio di inciviltà da parte di collettivi che, dietro la bandiera dell'attivismo politico, dimostrano disprezzo per i beni pubblici e per la nostra città».