SALUTE
Ospedale (foto Ansa)
«Il discorso sulla mobilità sanitaria di de Pascale è molto sensato, perché favorire i flussi di pazienti extraregionali vuol dire andare contro il principio politico economico che dagli anni Ottanta ha assegnato a ogni regione una quota capitaria da investire in un servizio efficiente e attrattivo». Queste le parole del Presidente del Tribunale della Salute Carlo Hanau in merito al 17% di pazienti provenienti da fuori regione per curarsi in Emilia-Romagna.
Secondo Hanau, il divario che caratterizza la gestione dalla sanità tra Nord e Sud è ingiustificato ed è su questo che bisogna puntare per fare la rivoluzione: «de Pascale ha sottoscritto l’aumento delle tasse regionali a inizio mandato proprio per evitare il malfunzionamento della sanità e non è giusto che ora gli emiliani-romagnoli si trovino a veder venir meno un servizio per cui hanno pagato». La manovra del Presidente aveva fatto discutere e la si ricorda con l’appellativo di “stangata” perché al momento dell’entrata in vigore aveva suscitato polemiche dato che si era aggiunta a un contesto viziato da altri disagi, come l’aumento del costo del biglietto del tram.
Secondo alcune indiscrezioni, l’Emilia-Romagna sarebbe in procinto di superare anche la Lombardia che ha registrato il 22% di accessi da pazienti fuori Regione. «Bisogna che le Regioni del Sud – alle quali sono stati dati gli stessi fondi di quelli del Nord – lavorino per incentivare la sanità, anche dal punto di vista dei macchinari utilizzati», ha commentato ancora Hanau.
Il presidente ha sottolineato che se fino a qualche tempo fa la sanità attrattiva era un vanto per la Regione, oggi rischia di trasformarsi in un costo. Con inevitabili ricadute sulle liste d’attesa.
Di tutt’altro avviso sono i volontari dell’Associazione europea per i diritti del malato, che sostengono che il cuore della sanità sia quello di prendersi cura delle persone che ne hanno bisogno. «La proposta di de Pascale sulla co-gestione della sanità e sull’interruzione – in altri casi – dei servizi a favore dei pazienti fuori Regione ci sembra una chiusura», ha raccontato una volontaria. E ancora: «Noi continuiamo a rispondere alle richieste dei pazienti che ci scrivono soprattutto dalla Regione anche se ci sono molte segnalazioni anche di persone che vengono dall’estero».