Sicurezza

L'avvocato Massimo Ferrante

 

Ma come funziona questo speciale strumento? Lo abbiamo chiesto all’avvocato Massimo Ferrante che è un esperto di questa variante del braccialetto elettronico classico utilizzato per controllare i movimenti di persone sottoposte agli arresti o alla detenzione domiciliare.

«È un sistema – dice - che viene posizionato intorno alla caviglia dello stalker e che non può essere rimosso con facilità. All’interno è dotato un gps connesso sia alle forze dell’ordine sia al dispositivo ricevente affidato alla vittima». Un dispositivo quest’ultimo, simile a un telefono cellulare che, con un segnale acustico, si attiva (e informa la persona offesa) in caso di superamento del limite di avvicinamento generalmente di 500 metri imposto allo stalker. «Lo stesso dispositivo ricevente ce l’ha anche il soggetto sottoposto alla misura cautelare che comprende il divieto di avvicinamento non solo al luogo di residenza della vittima, ma anche ai luoghi da questa abitualmente frequentati. Quando il limite viene superato scatta un triplo allarme, indirizzato alla vittima, allo stalker e alla Centro elettronico di monitoraggio delle Forze dell’ordine». Il funzionamento del braccialetto è comunque piuttosto complesso e anche se il gruppo Fastweb ha attivato un contratto con il Ministero dell’Interno per la fornitura di 1.200 dispositivi, il suo impiego pratico è ancora limitato. Non va dimenticato, peraltro, che la legge impone il consenso dello stalker per l’installazione, rischiando, in caso di rifiuto, la più severa misura della custodia cautelare in carcere.