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Da sinistra a destra: Michele Moresco, Franco Vazza, Marco Garavelli, Giovanni Molari, Vanessa Grotti e Marc Brightman (foto di Michelangelo Ballardini)
Capire cosa accadde nei primi microsecondi dopo il Big Bang, le lunghissime migrazioni volontarie e involontarie delle anguille attraverso mezzo mondo, riprendere i processi ultraveloci dei singoli atomi che si separano nelle reazioni chimiche, spiegare come mai i calcoli non ci danno una risposta univoca alla velocità di espansione dell’Universo. Sono i quattro progetti che coinvolgono ricercatori dell’Università di Bologna che hanno vinto le sovvenzioni dello "European research council" (Erc) e riceveranno finanziamenti per i loro lavori. «Non era mai capitato che in una sola edizione si vincesse quattro volte – commenta il rettore Giovanni Molari - ancora più straordinario se consideriamo che rappresentiamo con i nostri professori la metà dei progetti di università italiane ad aver vinto, in tutto sono otto. Un’altra testimonianza del loro valore e della qualità della nostra ricerca, perché la competizione era alta». I cinque docenti parte dei progetti premiati sono gli antropologi Vanessa Grotti e Marc Brightman, il fisico Michele Moresco, il chimico Marco Garavelli e l’astrofisico Franco Vazza. I quattro progetti valgono in totale 43 milioni di euro e i cinque ricercatori di Unibo, nello specifico, ne riceveranno 11. Le collaborazioni invece arrivano da tutta Europa, Francia, Slovenia, Svizzera, Svezia, Spagna, Regno Unito, Germania e anche Stati Uniti e Australia.
Grotti e Brightman con Planetary eel condurranno uno studio per identificare nuove vie di coesistenza tra comunità umane e animali, concentrandosi sulle anguille, un pesce che in alcune culture è ritenuto addirittura divino. La riproduzione in cattività delle anguille non è mai pienamente riuscita e inquinamento, cambiamento climatico e pesca intensiva hanno fatto sparire il 90% delle specie. Cosmomag, seguito per Unibo da Vazza, indagherà i campi magnetici cosmologici, potenziali capsule del tempo contenenti informazioni sui primissimi momenti del nostro Universo. La comparazione fra i campi di diverse epoche del cosmo potrebbe avvicinare l’umanità di un ulteriore passo al segreto della creazione. Sempre di spazio si parla con RedH0t, un progetto che mira a risolvere il mistero di una costante incostante, la cosiddetta tensione di Hubble: un valore che misura l’espansione dell’Universo ma che assume aspetti diversi usando metodi differenti per calcolarla. Michele Moresco insieme agli altri studiosi lavorerà per determinare se queste variazioni dipendono da errori sperimentali o se l’intero sistema cosmologico sia da rivalutare alla luce di leggi fisiche ancora sconosciute. Si passa dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, con l’esplorazione del mondo atomico portato avanti da Concert. L’obiettivo è vedere i processi chimici causati dalla luce, come la fotosintesi delle foglie degli alberi, spostamenti di atomi che avvengono in pochi milionesimi di miliardesimi di secondi. Attraverso potenti laser a raggi x e l’interazione con fenomeni quantistici, la squadra di Marco Garavelli potrebbe aprire nuovi orizzonti per la chimica.