Partito Democratico

Zampa

Sandra Zampa (Foto Ansa)

 

Sandra Zampa, senatrice del Partito Democratico e storica portavoce di Romano Prodi, sostiene la linea dei riformisti che chiedono un dialogo interno al partito e un confronto con Elly Schlein. Modernità, meno movimentismi e allargamento della platea degli elettori sono gli ingredienti della sua ricetta per riportare il Pd ai numeri che contano per giocarsi le prossime elezioni. In Emilia-Romagna Michele De Pascale, Vincenzo Colla e Isabella conti, a suo dire, rappresentano un centrosinistra moderno, democratico e con cultura politica.

 

In questo momento c’è un dibatto interno al Partito Democratico. I riformisti vogliono un dialogo e chiedono un cambio di passo. Quali sono le richieste?

«Vogliamo che sia riconosciuta la presenza delle “minoranze” interne al partito. Siamo stati tutti d’accordo con la necessità di una gestione unitaria, che non significa piegarsi all’unanimismo. Il dialogo è una ricchezza, il Pd ha la parola “democratico” nel nome e il pluralismo dovrebbe essere la sua forza. Per cambiare passo serve allargare la platea, parlare a più gente possibile e non solo a una cerchia ristretta, per questo non si dovrebbe aprire solo ai movimentismi e non si dovrebbero rincorrere le istanze degli altri alleati, come il Movimento 5 stelle e la Cgil. Siamo il centrosinistra, non solo sinistra. Dobbiamo stare vicini alla gente, conoscerne i problemi e ascoltare. Servono risposte, non slogan». 

 

Mettete in discussione la leadership di Elly Schlein, quindi?

«Dobbiamo mettere un piede dietro l’altro, il cammino è fatto di passi. Abbiamo posto dei quesiti, attendiamo e valuteremo le risposte. Prima o poi ci sarà un Congresso». 

 

L’ala riformista ha una forte componente bolognese, che ruota attorno a Prodi. Quali sono le figure di riferimento in questo momento? 

«Il Pd, in questo momento, non raggiunge percentuali storiche. Con i riformisti si arrivava al 30% di Veltroni, al 40% di Renzi. Prodi aveva provato a trovare soluzioni a problemi reali, nel 2007 gli è stato impedito perché il suo governo è caduto. Si guardi al caso Alitalia: Prodi aveva trovato un accordo con Air France, poi non se n’è fatto nulla. Quanto hanno pagato gli italiani? Adesso in Emilia-Romagna ci sono figure come Michele De Pascale, Vincenzo Colla, Isabella Conti. Figure che rappresentano un Centrosinistra moderno, democratico. Valorizzerei il loro patrimonio di cultura politica». 

 

Come contrastare la destra?

«Dobbiamo costruire un’alternativa valida, credibile e che parli a una maggioranza di italiani. Il Pd deve essere il baricentro di un campo largo che voglia costruire insieme. Non possiamo immaginare di non essere determinati a vincere le prossime elezioni. Ne siamo in grado e dobbiamo vincerle. Dal resto del mondo arrivano notizie positive, si veda la vittoria di Mamdani a New York, ma anche la Virginia e il New Jersey. Esistono gli anticorpi, dobbiamo ripartire e risalire la china. Ma anche ammettere che alle ultime elezioni più che una vittoria della Meloni è stata una nostra sconfitta».