alloggi
Dario Scannapieco, Ad di Cassa depositi e prestiti (foto Dire)
«Stiamo lavorando col Comune e a breve potremo avere un progetto condiviso, tra Comune e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) per andare avanti, affinché il tutto vada avanti senza intoppi. Le caserme in ballo sono le tre che conosciamo: la Sani, la Masini e la Mazzoni». Sono costruttive le parole di Dario Scannapieco, amministratore delegato di Cdp, a margine dell’evento "Insieme per il futuro delle imprese", sulla riqualificazione degli ex edifici militari per sopperire all’emergenza case che allontana potenziali nuovi lavoratori da Bologna.
Mai più, dunque, le immagini delle mura sfondate in via Don Minzoni, o delle famiglie per strada in Via Michelini, costrette all’occupazione pur di dormire con un tetto sulla testa. Un tema, quello della casa a Bologna, di cui Scannapieco è al corrente. «È ovvio che c'è un'esigenza abitativa e di sviluppo, sfide che tutto il paese affronta tra housing sociale e studentati. Cdp è molto attiva sui progetti di edilizia sociale, di edilizia per gli studenti e per anziani: l’accordo firmato con Confindustria ne è un esempio, dove affrontiamo le richieste di supporto delle aziende edilizie per i dipendenti, soprattutto di giovani e neolaureati, che vogliono formare una famiglia».
Dello stesso avviso è proprio Sonia Bonfiglioli, presidente di Confindustria Emilia, che ha parlato della proposta della vicesindaca Emili Clancy sugli alloggi da affidare alle imprese una volta ristrutturati. «Ne abbiamo parlato con il sindaco Lepore – dice Bonfiglioli – e sicuramente ci sono delle opportunità. Come oneri di urbanizzazione, ben venga oggi chiedere alle imprese dell'edilizia di prossimità, intesa come soluzione di housing».