INCLUSIONE

Presentazione del Dossier Migranti

Presentazione del Dossier Migranti 2025 (foto di Camilla de Meis)

 

Le cittadine e i cittadini stranieri rappresentano il tredici per cento della popolazione in Emilia-Romagna.  Un unicum al livello nazionale dove la media è il nove per cento. Alla presentazione del Dossier Migranti 2025 che si è tenuta questa mattina in Regione, Luca Rizzo Nervo, delegato delle politiche migratorie ha detto: «La popolazione straniera cresce, invecchia, apre imprese e fa sempre più parte della nostra società». Il dato – che dall’anno scorso è aumentato del +1,6 per cento – va trattato secondo Rizzo in maniera puntuale, adoperandosi con politiche efficaci che tengano conto dell’emergenza che scuote tutto il Paese.

Le comunità più numerose in Regione sono provenienti da Romania (17%), Marocco (10%), Albania (10%) Ucraina (in forte crescita) e Cina. Ha spiegato poi il docente di Statistica Valerio Vanelli che sono presenti in maniera diseguale nel territorio emiliano-romagnolo. Sul podio a pari merito Parma e Piacenza (15%), seguite da Modena, Reggio-Emilia e Bologna. Con l’undici per centro di presenze ci sono invece Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini.

Secondo Rizzo: «Il dibattito pubblico è inquinato da estreme banalizzazioni e semplificazioni, dal rifiuto della complessità che non consentono a livello nazionale di fare fronte all’emergenza migratoria». Per il Presidente De Pascale – ha spiegato ancora Rizzo – gestire la pluralità è una priorità e lo si osserva anche dal numero dei permessi di soggiorno sottoscritti nell’ultimo anno: circa ventisettemila, il valore più alto mai registrato in Emilia-Romagna. Su questo il delegato alle politiche migratorie ha sottolineato: «Bisogna riconoscere che il momento dell’accoglienza non si limita all’emergenza iniziale ma è un percorso che porta le persone a realizzare un progetto di vita per il quale hanno già accettato di pagare un prezzo umano ed economico».

L’età media di trentasette anni contribuisce ad abbassare quella della popolazione italiana residente, che è di circa quarantotto anni. I dati riportati dal dossier hanno evidenziato anche come gli under trentacinque siano per il quarantacinque per cento stranieri. In vent’anni i nati da famiglie straniere sono aumentati del cinquantotto per cento mentre quelli di origine italiana sono calati del trentuno per cento.

Sul punto ritorna Rizzo: «Le persone con background migratorio che arrivano nella nostra Regione sono in età da lavoro anche se i dati confermano che le mansioni a cui sono dediti sono in prevalenza meno qualificanti. In poche parole, sono quelle che gli italiani non vogliono fare più». C’è da migliorare la formazione qualitativa ed è qui – conclude – che c’è ancora molto da fare in Emilia-Romagna come su tutto il territorio nazionale. 

«Non abbiamo marginalizzato ma reso partecipi le persone all’interno delle nostre città perché crediamo che si possano raggiungere risultati solidi e di successo», ha commentato Rizzo. Ha lasciato intendere che il Governo spesso dimentica che una buona accoglienza ha favorito da sempre una buona cittadinanza, di contro una cattiva accoglienza ha portato alla precarietà esistenziale. Con inevitabili conseguenze sulla comunità.