estate

Il prato dei 300 Scalini (foto di Paolo Tomasi)

 

Dal prato dei 300 Scalini, dove terminano le rampe di legno sconnesso che tagliano l’erba alta del parco di Villa Puglioli, si abbraccia tutta Bologna. Il centro non è lontano, il quartiere Saragozza è a qualche centinaio di metri, ma arrivare qui è sufficiente per immergersi nelle prime propaggini della natura dei colli. All’ombra del santuario di San Luca, che domina il panorama, c’è uno spazio naturale e partecipato che, per usare le parole degli organizzatori, è “un luogo di culture e colture”. Anche se i pochi minuti di salita lungo via di Casaglia bastano a sostituire i boschi e i prati al rosso bruciato dei palazzi, i 300 Scalini sono parte della città e, soprattutto d’estate, proseguono il suo mosaico di iniziative culturali. Il teatro dei Mignoli si è stabilito qui nel 2014 e per tutta la stagione organizza spettacoli e attività per vivere il verde intorno a Bologna. Dal 5 giugno al 10 agosto va in scena “Coltiviamo resistenze”, la decima edizione della stagione culturale estiva dei 300 Scalini. Tra i filari delle vigne che precedono il “Rifugio in collina” si fa yoga una volta alla settimana, si può ascoltare musica dal vivo e si può assistere a performance diffuse dove la natura diventa qualcosa di più di un semplice fondale. Fra gli altri appuntamenti, il festival “Insorti” porta ai 300 scalini diverse esperienze teatrali. Si parte il 26 giugno con lo spettacolo per famiglie “Cappuccetto rosso nel bosco” pensato da teatro Zaches, il 27 Ignazio Bortot mette in scena la sua “Sinfonia Acquatica” e il 4 luglio Filippo Beltrami chiude la rassegna con il suo monologo “Under 30 Bombe Nemiche” sui sogni disattesi della generazione under 30.

 

La recensione è tratta dal Quindici n. 6 del 25 giugno 2025