Concerto

Concerto di Cesare Cremonini (foto di Paolo Pontivi)

 

Un fresco venticello che rende un po’ più piacevole una calda serata d’estate, luci che creano un’atmosfera magica e un Dall’Ara gremito di persone. È questa la cornice che lo scorso 20 giugno ha accompagnato la lunga attesa per l’ingresso in scena di Cesare Cremonini. Ma lui, puntualissimo, a pochi secondi dallo scoccare delle 21 (ora ufficiale d’inizio per il concerto), è salito sul palcoscenico. «Stasera dormo a casa, ciao Bologna», esclama a gran voce il cantante, che sin dall’inizio non perde occasione di rendere omaggio alla sua amata città natale. Ad applaudirlo un pubblico di tutte le età, dai bambini più piccoli fino ai fan di lunga data.

Il sipario è stato aperto dalla canzone “Alaska Baby”, omonima del suo ultimo album, terminata con un’esplosione di coriandoli bianchi che il vento, attore non pagato, ha spostato dal palco al pubblico come a voler ricreare una bufera tipica dei rigidi climi del paese.

“Alaska baby” per Cremonini non è stata una semplice apertura di concerto, ma ha rappresentato solo la prima tappa di un lungo viaggio che riflette il suo percorso personale e nel quale vuole trasportare e coinvolgere anche gli spettatori, passando fluidamente da una canzone all’altra.

Per dare vita a questo progetto è stato fondamentale il ruolo del light designing, ossia delle luci, che riproducevano perfettamente quelle dell’aurora boreale, così da ricreare al meglio un paesaggio immersivo e aiutare il pubblico a immedesimarsi nello show. Lo schermo è stato uno strumento visivo versatile, armonizzato perfettamente con il palco e l’illuminazione. Una sorta di superficie cinematografica.

Una platea tutt’altro che calma, anzi. Ogni canzone è stata cantata a squarciagola e ballata tra una gradinata e l’altra, in curva nei distinti e nel parterre. Un effetto speciale dopo l’altro, flash che si accendevano e si spegnevano per accompagnare le canzoni più romantiche hanno fatto da sfondo a “La nuova stella di Broadway”, così come a “Ora che non ho più te”.

Ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico anche Luca Carboni che si è esibito insieme al padrone di casa e amico intonando il loro “San Luca”, omonimo del santuario che si intravedeva alle spalle del palco sui colli della città. Un momento suggestivo che veniva dal cuore, espressione di tutta la loro bolognesità.

Nel complesso le date del 19 e 20 giugno 2025, hanno rappresentato due nuove esibizioni quasi sold out al Dall’Ara per Cesare, giusta cornice alle infinite volte che la sua “Poetica” ha risuonato tra le mura dello stadio dopo ogni vittoria del Bologna FC. La sua squadra del cuore.