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(Foto Ansa)
«Bologna Città 30 ha ridotto significativamente le emissioni da traffico e ha incentivato il passaggio verso modalità di trasporto condivise e sostenibili». È il commento di Massimo Fabi, assessore regionale alla Sanità, agli ultimi dati di GO-Mobility, società di consulenza romana, sugli effetti della misura del Comune in vigore da gennaio 2024.
Nel report vengono analizzati 135mila "viaggi reali" effettuati sulle strade di Bologna, a poco più di un anno dal provvedimento. Dai dati emerge che le casse comunali hanno risparmiato 150 milioni di euro grazie alla riduzione del numero di morti e feriti sulla strada dall’inizio dell’anno scorso. Anche il numero delle frenate brusche si è dimezzato, registrando una diminuzione del 58%, così come quello delle accelerazioni anomale, sceso del 31%. Se, da un lato, i dati dello studio mostrano gli effetti positivi di Bologna Città 30, non si può dire lo stesso su quelli relativi al rispetto del limite di velocità, che ammonta solo al 58% delle percorrenze.
«Studi di settore hanno dimostrato come la riduzione del limite di velocità favorisca uno stile di guida più fluido e meno aggressivo, riducendo l’usura di freni e pneumatici, che sono i responsabili di oltre il 60% delle emissioni di particolato da traffico», ha dichiarato questa mattina l’assessore Fabi durante il question time della Regione sui dati diffusi dal Comune.
Sui numeri, tuttavia, è scettica Valentina Castaldini, consigliera regionale di Forza Italia. «O questi dati sono di valore, riscontrabili e verificabili, per cui cambiano la faccia delle nostre città, o altrimenti si rischia di perdere occasioni importanti». E ironizza: « Sembra di stare al cospetto di Re Mida, tutto quello che viene toccato da Bologna Città 30 si trasforma in oro».