Storia

Napoleone Bonaparte (foto Ansa)
Un uomo carismatico e ammaliatore alla conquista dell’Europa per il suo sogno di un grande impero. Un uomo che, tra battere di zoccoli e fuoco d’artiglieria, prese sotto il suo controllo anche la turrita Bologna, entrando poi trionfante da Porta San Felice, il 20 giugno del 1796. Il giovane condottiero francese era impegnato nella Campagna d’Italia e riuscì a prevalere sullo Stato Pontificio.
Molto di questo incredibile personaggio verrà raccontato stasera al Grand Hotel Majestic “già Baglioni” di via Indipendenza, alla presentazione del libro “Napoleone a Bologna”, di Beatrice Buscaroli, storica dell’arte e docente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Un libro che rientra nella collana “I libri della Buonanotte – Gruppo Duetorrihotels”, pubblicata dalla casa editrice Minerva. Un’idea nata su iniziativa dell’albergo e del “Gruppo Duetorrihotels” per valorizzare gli aneddoti più gustosi della città, storie brevi da far leggere ai clienti del rinomato 5 stelle.
Si resta, infatti, di stucco nel sapere che per Bologna, nel corso dei secoli, sono passati personalità d’eccezione come Dante, Mozart, Rossini, e pertanto non poteva mancare anche un focus su Bonaparte e sul suo tempo speso qui in Emilia.
Dopo il 1796, Napoleone tornerà una seconda e ultima volta sotto le due Torri, nel 1805. È su quel periodo bolognese del già Imperatore dei francesi che si concentra il libro di Buscaroli, che è tra l’altro curatrice della collana di Minerva.
Un fatto interessante legato a quell’anno riguarda Villa Aldini, anche se si tratta di una storiella orale priva di certezze. Il condottiero originario della Corsica visitò il colle della Madonna del Monte e lì pensò a una villa con vista sulle verdi colline attorno alla città. Detto fatto. Da quelle parole, poste come fondamenta, sorse appunto la neoclassica Villa Aldini, fatta edificare dal ministro dell’Imperatore, Antonio Aldini. L’edificio oggi è ricordato per essere stato anche la location di alcune scene del film “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pier Paolo Pasolini.
Insomma, le ricchezze culturali di Bologna continuano a sorprendere e, seppur proveniente da un tempo lontano, la voce di Napoleone non smette di farsi sentire. Vittorioso o fallito, spietato e megalomane o indiscussa guida, i posteri hanno esposto la loro sentenza: la sua figura sopravvive e ha preso il suo posto tra i grandi della Storia.