Infrastrutture

Michele Campaniello, assessore alla mobilità (foto di Ludovica Addarii)

 

L'assessore alla Nuova mobilità Michele Campaniello, a margine di una conferenza con Tper, ha rilasciato aggiornamenti in merito a numerosi temi caldi per la comunità bolognese: dalla viabilità in città ai lavori del tram, dal Passante alla messa in sicurezza del ponte di San Donnino, fino ad arrivare all’iniziativa stop 'antismog' agli Euro 5 Diesel.

 

Come procedono i lavori del tram per la viabilità in città?

«I lavori procedono bene, stiamo rispettando il cronoprogramma. Il 13 apriremo l'incrocio di via Cavalieri-Ducati, come promesso, mentre nella settimana che va dal 16 in avanti riapriremo a doppio senso carrabile la via Emilia Ponente nel tratto dal Pontelungo fino a via Battindarno. Sempre il 16 giugno Hera farà partire dei lavori su via Lame che comporteranno modifiche alla viabilità. Nello stesso mese quelli sull’incrocio di via Stalingrado, che dureranno circa un mese e mezzo. Luglio sarà, invece, il mese in cui partiranno diversi cantieri. In particolare, il cantiere davanti all'Esselunga e davanti al Maggiore. Interverremo poi sul tratto di via San Donato da via Andreini verso periferia, sostanzialmente».

 

Quindi i tempi sono rispettati?

«I tempi sono rispettati addirittura con qualche anticipazione, ad esempio l'apertura dell'incrocio di Cavalieri Ducati era prevista per fine mese e invece riusciamo a liberarlo nei prossimi giorni. Ma anche il tratto di via Emilia Ponente tra il Pontelungo e via Battindarno avrebbe dovuto terminare il mese prossimo e invece lo apriamo già tra qualche giorno».

 

Come vi confrontate con le lamentele?

«Sicuramente le modifiche alla viabilità in una prima fase rappresentano un grande impatto, però le attività commerciali nel complesso stanno tenendo. L'impatto zero non si può avere quando si fanno lavori così importanti, stiamo parlando di 22 chilometri e mezzo di linea tramviale, quindi 22 chilometri e mezzo di cantieri.

Bologna è l'unica città in Italia in cui sono state introdotte delle risorse, dei bandi specifici per le attività commerciali, cosa mai fatta nelle altre città coinvolte nella realizzazione del tram prima di noi. Questo tipo di approccio noi ce l'abbiamo sempre avuto e lo portiamo avanti con un dialogo costante con le attività commerciali e le associazioni di categoria».

 

Sul Ponte San Donnino ultimamente ci sono proteste. Come mai non si procede a mettere in sicurezza il ponte?

«Bellissima domanda, ma andrebbe posta alla società Autostrade. Quando noi abbiamo presentato il progetto del tram noi non prevedevamo, perché non è necessario, di rifare la tenuta statica del Ponte di San Donnino in funzione del tram. È stata la società Autostrade invece ad averci fatto presente che avrebbero fatto un intervento sul Ponte, da lì la necessità di dover coordinare i due cantieri. Dopodiché, in questo momento, si rende necessario riaggiornarsi su un cronoprogramma o capire che cosa vuole fare, ma questo intervento era all'interno del progetto del Passante che ora è in fase di stallo. Il destino del Ponte di San Donnino è stato inserito nel progetto del Passante. Però, evidentemente, se Autostrade ritiene che il Ponte vada rifatto va rifatto a prescindere dal Passante».

 

A proposito del Passante, l’opera si farà o no?

«S'ha da fare quest'opera? Sono diversi i soggetti che si stanno pronunciando a sostegno di queste infrastrutture. Noi abbiamo passato trent'anni a discutere di che cosa andrebbe fatto nella nostra città. Dopo trent'anni di discussione finalmente è partita una Conferenza dei servizi, poi è partito il cantiere del passante, in realtà, al lotto zero: sono stati abbattuti degli alberi, sono state recintate delle parti di territorio, c'è stato sbancamento di terreno. Arrivati a un certo punto però tutto pare essere finito in un limbo e questo è sicuramente inaccettabile. Ne va dalla credibilità delle istituzioni, non è più una questione di partiti.

Un governo che non difende un'infrastruttura che ha richiesto di realizzare con interesse nazionale, perché parliamo di qualcosa che non serve soltanto la città, ma tutto il nodo nazionale, non sta facendo bene il suo lavoro per come la vedo io».

 

Anche a Bologna, come in altre città del nord, da ottobre parte l’iniziativa stop 'antismog' agli Euro 5 Diesel?

«Stiamo proseguendo anche da quel punto di vista sul piano che riguarda l'accessibilità delle auto più vetuste nella nostra città. Ci potranno essere delle novità che andremo a comunicare ma ottobre, visti i tempi dei cantieri che ci impongono dei ritmi così serrati, lo vediamo ancora come un obiettivo ancora un po' lontano».