tragedia della centrale

Centrale idroelettrica di Suviana (foto Ansa)
Nuove indagini per il tragico incidente della centrale elettrica di Suviana. Il 17 giugno una squadra di sommozzatori si immergerà nelle acque del lago di Suviana per recuperare cinque dispositivi chiave che potrebbero chiarire le cause dell’esplosione avvenuta nella centrale idroelettrica Enel Green Power di Bargi. Non si è ancora chiuso il cerchio sulla tragedia della centrale del Bacino di Suviana, quando il 9 aprile 2024 una violenta esplosione, di cui la magistratura sta accertando le cause, uccise sette persone, tra operai e tecnici a lavoro, e ne ferì gravemente altre cinque. Una tragedia di cui si ricordano tutt’oggi le interminabili operazioni di soccorso, portate strenuamente a termine fino a 40 metri di profondità per recuperare i dispersi e cercare le vittime.
Un anno e due mesi dopo, il lavoro della procura di Bologna va avanti per giungere a una verità e accertare le eventuali responsabilità. I Pm intanto hanno aperto un fascicolo per disastro colposo, omicidio colposo sul lavoro plurimo e lesioni colpose sul lavoro. Tra gli indagati, cinque dirigenti: Massimo Sessego, responsabile idroelettrico Area Centro Nord Enel Green Power, Simone De Angelis, capo unità esercizio Suviana di Enel Green Power, Carlo Galli, responsabile idroelettrico manutenzione Area Centro Nord Enel Green Power, Franco Cespa, responsabile dei lavori alla centrale e un coordinatore Luca Lenzi. I dispositivi da recuperare serviranno per accertare le responsabilità di quel giorno.
Le ricerche inizieranno nelle acque del Suviana. La violenta esplosione di quel giorno provocò il crollo di una parte della struttura, tra cui il sesto piano della centrale, dove dentro alcuni armadietti sono tutt’ora rimasti i dispositivi da recuperare. Le operazioni di recupero potrebbero durare anche due giorni, dal 17 al 18 giugno. Tutto dipenderà dalle acque del lago. Non è escluso che più avanti si potrà procedere anche per il recupero di altri dispositivi, questa volta presenti al nono piano della centrale ormai abissata.