la protesta

Il ponte di San Donnino (foto di Nicola Ialacqua)
Una petizione per convincere il governo a dare l’ok ai lavori di rifacimento del ponte di San Donnino, senza i quali la linea rossa del tram non potrà arrivare fino a Pilastro. L’iniziativa del Partito Democratico, annunciata ieri sui social e strenuamente difesa dal candidato alla segreteria provinciale Enrico Di Stasi, doveva essere un modo per riavvicinarsi al quartiere di San Donato, dove c'è il ponte in questione, uno dei luoghi che ha più subito i disagi dei lavori del tram. Ma la raccolta firme si è trasformata in un boomerang, generando perplessità in chi quel quartiere lo vive ogni giorno.
Da un lato c’è la giunta, che difende il progetto del tram e che scarica la colpa al governo. Come dichiara a "Repubblica" l’assessore alla mobilità Michele Campaniello, il governo starebbe solamente gettando fumo negli occhi dei cittadini bolognesi, lasciando la città in un limbo che definisce «indecoroso». Dall’altro c’è l’opposizione, con FdI e Lega che, come si legge sul "Resto del Carlino", ritengono ridicole le dichiarazioni dell’amministrazione comunale, denotando «una totale mancanza di responsabilità».
Dello stesso avviso sono gli abitanti di San Donato. «Tempo perso», «un buco nell’acqua», «una non-soluzione». Questi i commenti degli esercenti di San Donnino all’iniziativa del Partito Democratico, stufi di un’impasse che, secondo alcuni, si sarebbe potuta evitare.
Molti cittadini, infatti, danno la colpa di questo stallo all’amministrazione comunale. «La giunta doveva ragionarci prima di mettere giù il progetto del tram - commenta un barista della zona – ora è normale che Anas dica “il tram è un progetto vostro e noi i soldi non ce li mettiamo”, bisognava pensarci per tempo». «Il Comune è partito con il cantiere senza i dovuti permessi, è inammissibile, c’è stata mala gestione», continua una residente. Le critiche a Palazzo d’Accursio non si fermano però alla questione del cavalcavia di San Donnino. «Abbiamo una giunta che va sempre per la sua strada e se ne frega bellamente di tutto, soprattutto delle richieste dei comitati», dichiara il titolare di un’edicola, riferendosi alle ultime manifestazioni promosse dal “Comitato pro viabilità-vivibilità San Donato”. Il 4 giugno diversi abitanti della zona si sono infatti ritrovati in via San Donato di fronte alla Coop con mascherine e tute bianche per protestare contro i cantieri del tram, che hanno obbligato i bus che servivano la zona a passare per le strade interne del quartiere.
C’è chi sostiene che a risolvere la situazione sarà l’intervento del governo nazionale: «Secondo me la situazione si sbloccherà, sono convinta che il governo interverrà perché è impossibile che lascino un lavoro a metà».