Letteratura

I libri finalisti della 63esima edizione (foto Ansa)
La giuria dei letterati del Campiello, presieduta quest’anno da Giorgio Zanchini, giornalista e conduttore del programma di Rai 3 “Rebus”, che prende il testimone di Walter Veltroni, ha emesso il suo verdetto. I nomi dei cinque scrittori finalisti di questa 63ma edizione sono stati selezionati. Tra loro c’è un emiliano, lo scrittore e critico letterario Marco Belpoliti, nato a Reggio Emilia. Italianista, professore all’Università di Bergamo e all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, Belpoliti è candidato con il suo ultimo libro, “Nord Nord”, edito da Einaudi.
Un’opera che è una mistura di aneddoti biografici e resoconti di viaggio, che racchiude in sé il vissuto dell’autore nella sua esplorazione dell’Italia settentrionale e non solo. Un Nord ancora più a Nord della Bassa (terra d'origine dello scrittore e saggista, abbandonata per altre latitudini), il “vero Nord” come direbbero i fan della celebre serie tv “Il trono di spade”.
Un lungo percorso dunque che tocca città e territori come Milano, Bergamo, Monza e la Pianura Padana in generale. Il racconto si insinua nella storia di questa vasta area, nelle sue sinuose conformazioni geografiche, per poi andare oltre i confini nazionali e toccare regioni europee più remote.
Si dà inoltre voce a personaggi della cultura e dei costumi incontrati durante il suo peregrinare per tali luoghi e panorami (come il designer Enzo Mari e lo scrittore Alberto Arbasino), fino a rendere protagonisti persino oggetti e animali. Sono un simpatico esempio di ciò le salamandre, creature fascinose ed enigmatiche legate a molte leggende, che, come si legge nelle prime pagine, «se ne stanno acquattate dentro le piante morte e gli alberi disfatti, là dove non è bello mettere le mani per cercarle».
Pochi Paesi europei hanno una così forte concezione dell’“identità del Nord” come in Italia, un’identità orgogliosa di distinguersi dal Centro e dal Sud. Su questo dibattito, le riflessioni di Belpoliti finiscono per assumere un carattere antropologico di ampio respiro, tenuto in piedi da una prosa curata e sapiente.
“Nord Nord” appare agli occhi dei lettori una visione eterogenea di un mondo di storie che si intersecano e che incuriosiscono profondamente, un tributo alle identità personali da riscoprire tramite il viaggio. Infatti, cardine del libro è proprio l’idea di varcare i confini, che siano geografici o mentali, per cogliere l’unicità della vita stessa.
Si attende ora la data del 13 settembre, giorno in cui verrà proclamato, nel Teatro La Fenice di Venezia, il vincitore assoluto della “vera da pozzo”, il trofeo del Campiello che riproduce uno dei tipici elementi urbanistici della città lagunare.