Tagli

Una frana nel Bolognese (foto Ansa)
«Una scelta incomprensibile e scellerata, che respingiamo e contrasteremo in ogni sede istituzionale. Siamo allibiti», dice a Bologna Today il presidente dell’Unione delle province dell’Emilia-Romagna Giorgio Zanni. Lo stupore, condiviso anche dal capo di Gabinetto della Città Metropolitana Stefano Mazzetti, è una conseguenza diretta e fisiologica ai tagli che il Governo nazionale ha imposto sullo stanziamento per la manutenzione delle strade provinciali. Una riduzione del 70% su un totale che già non copriva le necessità economiche per migliorare e mettere in sicurezza la rete stradale. «Per il biennio 2025-2026 alle strade provinciali della Città metropolitana erano infatti destinati 9,8 milioni di euro – sostiene Mazzetti – ma dopo il taglio riceveremo solo 2,9 milioni, quando ogni anno per la manutenzione sarebbero necessarie risorse per circa 20 milioni».
Un problema che riguarderebbe soprattutto l’adeguamento della rete alle più stringenti norme di sicurezza imposte dal governo nazionale e dalle istituzioni europee, quasi un paradosso, considerando la necessità di migliorare le condizioni di utilizzabilità delle strade, ma con meno soldi nelle casse delle amministrazioni provinciali e regionali.
«I soldi recuperati dal taglio ai fondi per la sicurezza delle strade saranno utilizzati per investire sul progetto del ponte sullo stretto di Messina. Poi però per le buche la colpa la daranno ai Lepore di turno, comunque ai sindaci metropolitani», ricorda a InCronac@ Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea Legislativa regionale, non dimenticando, peraltro, le difficoltà ancora presenti per fronteggiare i danni causati dall’alluvione. Un territorio regionale delicato, che richiede la massima attenzione, messa in pericolo dalle incomprensioni e dalle controversie che sorgono tra il governo centrale e gli enti locali, ultimi destinatari delle misure attive e sostanzialmente in balia delle scelte nazionali. Nel periodo compreso tra il 2025 e il 2028 le risorse complessive assegnate per la manutenzione a tutte le province della Regione ammontavano a poco più di 137 milioni. Sessantasei milioni sono stati tagliati. Ne rimangono 71 e rotti, di fronte a un territorio coinvolto sempre più spesso da frane, da allagamenti e da mareggiate che mettono a dura prova la tenuta complessiva del sistema stradale, con conseguenti danni e rischi per gli utenti e per i cittadini.