Sindaco

Il sindaco di Bologna Matteo Lepore e gli assessori comunali (foto di Riccardo Ruggeri)
«La nostra città è un po’ come il Bologna calcio: dopo tanti anni di sacrifici e cantieri vinceremo anche noi la nostra Coppa e restituiremo ai bolognesi un posto più bello e all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte». Un parallelismo col percorso virtuoso della squadra di Joey Saputo. Così Matteo Lepore, sindaco di Bologna, ha aperto questa mattina la conferenza stampa per fare il punto sui suoi tre anni di mandato, spaziando a metà della sua prima sindacatura sulle varie questioni che popolano il dibattito cittadino, dal tram all’emergenza abitativa.
«Stiamo facendo in tre anni ciò che le altre amministrazioni fanno in un mandato e mezzo o due mandati». Nonostante le polemiche e i tanti commenti negativi che derivano dalla stanchezza dei bolognesi per i cantieri, il primo cittadino di Bologna ha voluto sottolineare il valore del suo operato, rassicurando la cittadinanza sul proseguimento dei lavori per il tram: «Siamo in tabella di marcia e saremo in grado di riconsegnare le strade ai cittadini entro l'estate 2026. Dobbiamo finire tutto entro giugno, per rispettare le scadenze del Pnrr». Non mancano però degli ostacoli sulla strada per la buona riuscita del progetto: lo stallo del Passante rischia di fermare il tram a San Donnino, visto che in prossimità del ponte s’intersecano le due opere. Il sindaco, però, ha buttato la palla nel campo del governo, confermando il pressing sulla maggioranza «affinché anche il Pilastro abbia la sua fermata».
Buone notizie, invece, sul Pontelungo: «Quest’anno finiamo i lavori», mentre nel 2028, come anticipato «finiremo i lavori della Garisenda, prima di quanto si prevedeva. Noi gli impegni che ci prendiamo siamo in grado di rispettarli», ha assicurato Lepore spiegando che l'obiettivo di mandato è «la rivoluzione del trasporto pubblico» a Bologna, che renda più fruibile il servizio. «È un obiettivo che l'amministrazione ha da oltre 40 anni - dice il sindaco - e in questo mandato è possibile, manca solo un anno alla fine dei cantieri».
Non solo trasporti, però: il primo cittadino ha ribadito il suo impegno per una città più sicura, come confermato dalle 300 telecamere installate in questi tre anni, e più sana, grazie all’apertura dei nuovi Cau dalla fine del 2023. Spazio anche alla pulizia, che «dopo le nostre opere non rappresenta più un’urgenza dei cittadini», e ai nuovi luoghi pubblici, con molte aree che sono state riqualificate e hanno assunto rilevanza sociale e culturale.
Sul malcontento dei cittadini, relativo per lo più ai disagi dei cantieri e alla città in certi orari paralizzata, la prende con filosofia: «So che i cittadini quando sono nel traffico mi pensano molto. Qualche "nome" me lo prendo, ma per lo più sui social. Di persona, però, mi chiedono pareri e informazioni e molti, vi do questa notizia, sono anche contenti», ha raccontato Lepore. In ogni caso, per arrivarci preparato, a due anni dalle elezioni 2027 rilancia gli incontri coi cittadini in sei consigli di Quartiere, il primo domani, alle 18.30 al Baraccano, sede del Santo Stefano.
«Vogliamo ascoltare e lavorare. Potevamo disfare e rifare quello che si era programmato nei mandati precedenti, ma abbiamo scelto di andare avanti, modificando i progetti in itinere, prendendoci le nostre responsabilità. Delusioni in questi tre anni? Principalmente dal governo che ha tagliato le risorse agli enti locali, come per esempio il fondo per le manutenzioni stradali».
La strada è ancora lunga, ma il primo cittadino sembra intenzionato a portare a termine tutti i suoi progetti e rendere Bologna «una città progressista che punta sempre in alto», come aveva detto all’inizio dei suoi tre anni. Le critiche non mancheranno ma a fine conferenza Lepore si è lasciato andare anche a uno scherzo: «Io come Italiano? Il mio obiettivo è restare, lui non ha ancora firmato…».